Rete regionale dei donatori di midollo osseo: un gesto semplice, per la vita

Per diventare potenziali donatori basta un semplice prelievo di sangue in uno dei 20 centri accreditati della Puglia. 

E’ semplice, sicura e può salvare la vita di chi non ha un donatore compatibile nella propria famiglia. La donazione del midollo osseo è un gesto di altruismo alla portata di tutti i cittadini sani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e in Puglia può contare anche sulla organizzazione di una Rete Regionale di Donatori di Midollo osseo. Composta da 20 centri di reclutamento distribuiti su tutto il territorio regionale, 4 centri donatori con due centri di tipizzazione, la Rete regionale  ha il proprio punto di riferimento nel Registro Regionale – istituito già nel 1989 – attivo presso il Policlinico di Bari e diretto da Donata Mininni.  

L’istituzionalizzazione e l’organizzazione della rete regionale nasce dalla esigenza di adeguamento alle norme in materia di organizzazione delle medicine trasfusionali e dà forma all’accordo Stato-Regione sulla definizione dei poli di riferimento sulla donazione del midollo osseo. “Abbiamo omogenizzato organizzazione e funzioni dei centri individuati per la donazione del midollo osseo e abbiamo definito una rete che sono certo consentirà di migliorare il reclutamento di soggetti idonei alla donazione – dice Giovanni Gorgoni, Direttore Dipartimento per la Promozione della Salute, Benessere sociale e Sport per tutti – oggi dobbiamo puntare a fare una corretta e capillare comunicazione su un gesto semplice ma che può salvare la vita di chi è affetto da malattie del sangue”.

I donatori iscritti nel Registro Regionale sono circa 22 mila, “ma il numero dei soggetti attivi, cioè di coloro che possono ancora donare, scende a 17 mila – sottolinea Donata Mininni, Direttore Registro Regionale – questo perché ci si può iscrivere tra i 18 e i 35 anni ma, una volta inseriti nel registro, si resta potenziali donatori solo fino ai 55 anni”.  

Diventare donatori di midollo osseo è molto semplice: “presso uno dei 20 centri attivi sul territorio viene effettuato un semplice prelievo di sangue  – spiega Mininni -  che viene poi tipizzato nei centri di riferimento, cioè ne vengono definite le caratteristiche  secondo il sistema genetico HLA. Il donatore viene inserito nel registro regionale che a sua volta fa riferimento al registro nazionale istituito presso l’ospedale Galliera di Genova. Trovare una identità HLA tra due individui è molto difficile e questa probabilità è di 1 su100mila”

Quando viene ritrovata  compatibilità tra un soggetto che necessita di trapianto allogenico di midollo osseo e un donatore, lo stesso viene richiamato. Viene accertata la sua volontà  e viene avviata una indagine allo scopo di valutare attentamente il suo stato di salute. “All’iscrizione il donatore potrà scegliere se donare sangue periferico o sangue midollare – continua Mininni – in entrambi i casi, nella piena tutela della sua persona”.

Nel caso in cui il donatore decida di donare cellule staminali da sangue periferico, gli viene chiesto di assumere cinque giorni prima della donazione un farmaco, chiamato “fattore di crescita”, in grado di stimolare il midollo a produrre e rilasciare nel circolo sanguigno nuove cellule staminali e la raccolta sarà come una normale donazione di sangue, solo un po’ più lunga.

Il sangue midollare invece viene prelevato dalle ossa piatte del bacino (creste iliache), in anestesia totale (il midollo prelevato si ricostruisce in 7-10 giorni, quindi non si creano condizioni di carenza di nessun tipo). Questa procedura richiede che il donatore sia ricoverato per circa due giorni.

“Il donatore può ritirare il suo consenso in qualsiasi momento – dice Mininni – ma è importante sottolineare che ci sono fasi in cui metterebbe a rischio la vita del paziente. La donazione del midollo è molto spesso un salva-vita per chi è affetto da malattie del sangue e solo il 30 per cento dei malati ematologici che deve effettuare trapianto trova all’interno della propria famiglia il donatore compatibile”. 

“Quindi ci rivolgiamo soprattutto ai giovani in buona salute – dice Giovanni Gorgoni – sono loro che possono regalare una speranza a chi è affetto da malattie del sangue. I centri regionali sono punti di riferimento importanti anche per ricevere tutte le informazioni necessarie, per risolvere dubbi sulla donazione e trovare le giuste rassicurazioni. Donare è un gesto che arricchisce se stessi e può cambiare la vita di chi riceve”.

centri presso i quali è possibile fare il prelievo di sangue per diventare donatori di midollo osseo sono a Bari (ospedale San Paolo, ospedale Di Venere, Policlinico), Molfetta (ospedale Don Tonino Bello), ad Acquaviva delle Fonti (Ente ecclesiastico Miulli), Monopoli (ospedale San Giacomo), Brindisi (ospedale Perrino), Taranto (ospedale SS.Annunziata), Barletta (ospedale Dimiccoli), Andria (ospedale Bonomo), Gallipoli (ospedale Sacro Cuore di Gesù), Galatina (ospedale Santa Caterina Novella), Lecce (ospedale Vito Fazzi), Casarano (ospedale Francesco Ferrari), Tricase (ospedale Panico), Foggia (azienda ospedaliera Ospedali Riuniti e Istituto di ricerca e cura Casa Sollievo della Sofferenza), Cerignola (ospedale Tararella), Manfredonia (ospedale San Camillo De Lillis), San Severo (ospedale Maselli). 

Data di pubblicazione:

04/02/2016

Ultimo aggiornamento:

05/04/2017