Epatite

Epatiti virali B e C

Le epatiti B e C rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica a livello mondiale oltre che per la frequenza, per l’alta percentuale di casi clinicamente non manifesti che rappresentano una importante fonte di contagio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità persegue, principalmente, l’obiettivo di rinnovare l’impegno dei Governi e la consapevolezza della popolazione, allo scopo di affrontare i problemi di sanità pubblica correlati alle epatiti virali B e C e stimolare ulteriori attività di controllo e prevenzione.

 

La Regione Puglia sostiene fortemente l’adesione alla vaccinazione contro l’epatite B. Il vaccino contro l’epatite B è inserito nel Calendario Vaccinale per la Vita. Nei neonati è prevista la somministrazione in tre dosi al 3°, 5° e 11° mese di vita. Nel neonato che nasce da madre infetta dal virus dell'epatite B è necessario somministrare la prima dose di vaccine entro 12 ore dalla nascita, con la seconda dose somministrata ad un mese di distanza dalla prima. Le dosi successive vengono somministrate, in genere, con il vaccino esavalente, seguendo il normale calendario. Il vaccino è anche consigliato a tutti i soggetti a rischio (operatori sanitari e personale di assistenza degli ospedali e delle case di cura, persone conviventi con portatori cronici del virus dell'epatite B, operatori di pubblica sicurezza, soggetti che necessitano di numerose trasfusioni di sangue, soggetti in dialisi etc.).

 

Per l’epatite C (HCV) non esiste un vaccino in grado di prevenire la malattia. Le uniche misure di prevenzione realmente efficaci sono rappresentate dall’osservanza delle norme igieniche generali, e dall’adozione di corretti comportamenti. La diagnosi precoce è fondamentale per evitare di trascurare la malattia e le sue complicanze.

 

Epatite B - HBV

L’infezione da virus dell’epatite B (HBV) può evolvere secondo differenti decorsi clinici, in ragione della carica virale e della diversa reazione immunitaria dell’ospite infettato. Nei soggetti immunologicamente più reattivi l’infezione da HBV causa epatite acuta, in un’altra parte dei pazienti l'infezione evolve in modo sub-clinico verso la cronicizzazione, senza causare la malattia. L’introduzione del vaccino per i neonati e i dodicenni, nel 1991, ha profondamente mutato lo scenario epidemiologico e clinico dell’epatite B in Italia. Nell’ultimo decennio si è registrato un crescente numero di nuovi casi di infezione acuta, per lo più trasmessa con contatti sessuali, non di rado con popolazioni immigrate da regioni endemiche per HBV.

 

Epatite C –HCV

L’epatite C spesso decorre in maniera asintomatica o presenta sintomi vaghi e aspecifici. Nell’80-85% dei casi l’infezione acuta può cronicizzare e trasformarsi in una patologia di lunga durata e/o condurre alla cirrosi, una condizione grave del fegato che può portare a sviluppare insufficienza epatica e tumore del fegato. Le stime sulla diffusione dell’infezione HCV variano a seconda delle Aree considerate. La malattia è diffusa prevalentemente in Asia e Africa. In Italia le regioni del Sud sono le più colpite (Campania, Puglia, Calabria). Il virus HCV mostra una elevata variabilità e ciò comporta differenze sostanziali anche da un punto di vista terapeutico.

Documenti e Modulistica

» DGR recepimento pNEV epatiti B e C
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» Accordo Stato Regioni 2015
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