Assistenza domiciliare

Le cure domiciliari sono prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali integrate per le persone che hanno bisogno di continuità assistenziale. Sono erogate in alternativa al ricovero ospedaliero, secondo un piano concordato tra il medico di medicina generale (responsabile del caso clinico) e il personale dell’ASL. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita della persona nel proprio ambiente familiare.

 

Assistenza domiciliare integrata (ADI)

È l’insieme integrato di trattamenti sanitari e sociosanitari rivolti a persone non autosufficienti con patologie oncologiche o croniche. Riguarda cioè prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative) e socio-assistenziali (cura della persona) erogate presso il domicilio dell’assistito da parte di diverse figure professionali nell’ambito del Distretto socio-sanitario.

Gli interventi di ADI si distinguono in primo, secondo e terzo livello a seconda dell’intensità sanitaria e del grado di integrazione necessaria. 


Come attivare il servizio
La domanda di ADI viene compilata dal medico e presentata alla porta unica di accesso (PUA) del Distretto socio-sanitario: il personale d’ufficio effettua una prima valutazione del bisogno, poi la richiesta viene vagliata da un’equipe integrata con sanitari e assistenti sociali, l’Unità di valutazione multidimensionale (UVM), che redige un Piano assistenziale individualizzato (PAI) e stabilisce il programma di cure, le figure coinvolte e le modalità. 

 

Assistenza domiciliare programmata (ADP)

Consente alla persona che non può muoversi per il trattamento sanitario di ricevere il medico a casa periodicamente: ogni settimana, ogni 15 giorni o ogni mese. Possono richiederla i pazienti non deambulanti, impossibilitati a raggiungere l'ambulatorio con mezzi comuni o con gravi limitazioni funzionali negli spostamenti: insufficienze cardiache o respiratorie, arteriopatia obliterante degli arti inferiori, artropatie degli arti inferiori, cerebropatie, lesioni cerebrali, paraplegie e tetraplegie. 


Come attivare il servizio
La domanda viene compilata dal medico e presentata alla porta unica di accesso (PUA) del Distretto socio-sanitario: il personale d’ufficio verifica la completezza della richiesta e il Distretto procede al controllo, a tappeto o a campione. Trascorsi 15 giorni senza aver ricevuto comunicazioni, il medico può iniziare gli accessi al domicilio della persona bisognosa di cure.

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