Linee guida nazionali per ASL e Aziende Ospedaliere su "Percorso per le donne che subiscono violenza"

Qualche giorno fa è stato adottato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che approva le Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, con la denominazione «Percorso per le donne che subiscono violenza».

 

Il decreto ha dato esecuzione alla legge 28 dicembre 2015, n. 208 che, all'art. 1, commi 790 e 791, ha previsto l'istituzione nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di un percorso di protezione a tutela delle persone vittime della altrui violenza, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale, maltrattamenti o atti persecutori (stalking) e la definizione di apposite Linee guida nazionali, volte a rendere il percorso operativo uniforme su tutto il territorio nazionale.

 

Le Linee guida nazionali dovranno essere recepite dalle Aziende Sanitarie e dalle Aziende Ospedaliere che abbiano al loro interno un Pronto Soccorso e prevedono espressamente che le esperienze esistenti e consolidate nelle singole realtà territoriali potranno temporaneamente conservare le denominazioni in uso, ma dovranno progressivamente adeguarsi alla nuova denominazione di livello nazionale ed alle raccomandazioni contenute nelle Linee guida nazionali, il cui obiettivo è quello di fornire un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna.

 

Il Percorso per le donne che subiscono violenza dovrà garantire una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subita.


I destinatari delle Linee guida saranno tutti gli attori della rete antiviolenza territoriale che non solo agiranno ciascuno secondo le proprie competenze ma con un approccio condiviso e integrato ad esclusivo vantaggio della donna, garantendone l'autodeterminazione nelle scelte da intraprendere, ma potranno anche formalizzare protocolli operativi di rete specifici e strutturati che garantiscano il raccordo operativo e la comunicazione tra la struttura sanitaria e ospedaliera e i servizi generali e specializzati dedicati, presenti sul territorio di riferimento.

 

In allegato il provvedimento.

 

» DPCM 24 novembre 2017
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Inserito da :

Redazione regionale PugliaSalute

Data di pubblicazione:

07/02/2018

Ultimo aggiornamento:

07/02/2018