“La prevenzione è la prima forma di cura per noi stessi”

Cittadinanzattiva–Tribunale per i diritti del malato lancia una campagna informativa digital sui principali social network, con hashtag #nonaspettare, di supporto al programma nazionale di screening per il cancro alla mammella, al colon retto e alla cervice uterina. 

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si prende cura della tua salute! Per questo la prevenzione e la diagnosi precoce rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza, cioè tra le prestazioni essenziali che devono essere garantire a tutti i cittadini nel nostro Paese. Anticipare la diagnosi di un tumore può cambiare significativamente il decorso della malattia o evitare che lesioni a rischio si traducano in malattie conclamate. Per questo da circa 20 anni il Servizio Sanitario italiano promuove programmi organizzati di screening oncologici di popolazione per il cancro della cervice uterina, della mammella e del colon retto, cioè per quei tumori che colpiscono maggiormente la popolazione italiana e per i quali esiste un’evidenza di efficacia.

 

I programmi di screening per queste tre neoplasie sono organizzati a livello nazionale, seguono procedure rigorose, basate su evidenze scientifiche e si rivolgono a tutta la popolazione nelle fasce di età considerate a maggior rischio per queste patologie. Le persone appartenenti alle popolazioni-target vengono invitate a sottoporsi gratuitamente a un test di screening: pap-test o HPV test per la cervice uterina, mammografia per la mammella o ricerca del sangue occulto nelle feci o rettosigmoidoscopia per il colon-retto.

 

Cittadinanzattiva–Tribunale per i diritti del malato lancia oggi una campagna informativa digital sui principali social network, con hashtag #nonaspettare, di  supporto al programma nazionale di screening per il cancro alla mammella, al colon retto e alla cervice uterina. L’obiettivo è quello a raggiungere una larga fascia della popolazione, informarla sui rischi di tali patologie e sull’importanza della prevenzione e ad aumentare, di conseguenza, l’adesione agli screening organizzati.

Infatti, su tredici milioni di persone invitate nel 2015 meno della metà ha eseguito gli esami. Ma gli inviti non arrivano a tutti quelli che sono nell’età prevista dalla legge e ne avrebbero diritto: quelli per le mammografie hanno raggiunto nove donne su dieci al nord e al centro, e sei su dieci al sud; di queste hanno accettano di eseguire la mammografia il 63% al nord, 56% al centro, 36% al sud. Ancora, l’invito ad eseguire il test di ricerca di sangue occulto nelle feci ha raggiunto il 90% delle persone (uomini e donne) in età adatta al nord, il 40% al sud. L’adesione è risultata molto più bassa: più di una persona su 2 al nord, una su tre al centro, una su 4 al sud.

Sarà realizzato un bando per i volontari delle 300 sedi locali del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva al fine di selezionare due ASL in cui l’adesione agli screening è minore; in queste ASL, in accordo con i dirigenti, si elaborerà un’analisi delle cause di discostamento dall’obiettivo insieme ai cittadini, ai farmacisti, ai medici responsabili dei servizi e si elaborerà un programma di intervento e di miglioramento oltre ad un piano di implementazione del numero di screening effettuati.

 

In allegato il Comunicato di Cittadinanzattiva e la Guida alla prevenzione oncologica.

 

Per maggiori informazioni sulla Campagna clicca qui.

 

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Redazione regionale PugliaSalute

Data di pubblicazione:

18/09/2017

Ultimo aggiornamento:

18/09/2017