Sanità, approvato il Programma Operativo 2016-2018

Via libera e approvazione oggi in Giunta della delibera di adozione del Piano Operativo 2016/2018, Piano delle azioni avviate nel biennio 2016-2017 e delle misure da attuare nel 2018.

Un lavoro molto complesso che ha visto l'approvazione del Piano da parte dei Ministeri competenti e del Tavolo tecnico per la Verifica degli Adempimenti regionali con il Comitato Permanente per la Verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza, con specifiche osservazioni suggerite dal medesimo Tavolo. In particolare i suggerimenti hanno riguardato gli screening oncologici, la definizione di un provvedimento unico di programmazione della rete ospedaliera che incorpori le reti tempo-dipendenti e le reti cliniche, l'accreditamento istituzionale, la definizione di un provvedimento unico di programmazione dell'assistenza territoriale.

 

Il Programma Operativo affronta i nodi critici della prevenzione, dell'assistenza territoriale, dell'assistenza ospedaliera, della spesa farmaceutica, della gestione amministrativa in maniera trasversale, per superare le inadempienze e rilanciare il sistema configurandolo intorno al miglioramento della qualità della vita dei cittadini pugliesi. Il Programma Operativo riporta le azioni già realizzate in questa direzione nel biennio 2016-2017 e approva gli interventi che saranno implementati nel corso del 2018.


Ecco una breve sintesi dei punti principali del Programma Operativo:

 

POPOLAZIONE PUGLIESE

I dati ci dicono che la popolazione pugliese sta diventando sempre più anziana: in 10 anni, il numero di soggetti con più di 75 anni è passato da circa 321.000 a 425.000 e la tendenza è confermata nei prossimi anni. Questa variazione nella composizione della popolazione modifica il profilo dei bisogni: il 40% dei nostri assisti presenta almeno una patologia cronica, assorbendo circa l'80% delle risorse sanitarie.
A fronte di questo quadro non è possibile non ripensare profondamente la conformazione della rete dei servizi ed è quello che la Regione sta facendo.

 

PREVENZIONE

Il punto di partenza è la prevenzione, con la riorganizzazione e il potenziamento degli screening, il consolidamento della pratica vaccinale ma anche la salute animale e degli alimenti. Sono stati sottoscritti importanti accordi per coinvolgere diversi attori in questo processo, ad esempio  CON Federfarma Puglia e Assofarm Puglia, che hanno supportato la Regione nella fase di entrata in vigore dell'obbligatorietà dei vaccini e che collaboreranno per la gestione del programma di screening del carcinoma del colon retto.

 

ASSISTENZA E CURA

Sul piano dell'assistenza, sono state definite due direttrici:
Da un lato rimodulare la rete degli ospedali in modo da garantire tempestività della diagnosi, appropriatezza e sicurezza delle cure in un'ottica di razionalizzazione dei percorsi. Questo significa puntare su un numero inferiore di presidi, dando propulsione significativa alla costruzione di nuove strutture e intervenendo significativamente sulla dotazione infrastrutturale e tecnologica attraverso investimenti corposi. Ricordiamo che è stata conclusa la procedura di affidamento dei lavori del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano (per complessivi 125 milioni di euro), mentre per l'ospedale di Taranto (da 207,5 milioni di euro) è stata recentemente aggiudicata la gara per la progettazione esecutiva;
dall'altro potenziare la medicina di prossimità, con la ridefinizione dei ruoli degli attori e dei luoghi, il potenziamento dei Presidi Territoriali di Assistenza, l'avvio di modelli avanzati di presa in carico delle cronicità che guardano all'innovazione attraverso la telemedicina.

 

DATI SULL'ASSISTENZA E SULLA CURA (Risultati Programma Nazionale ESITI)

I dati sull'assistenza del 2016 ci dicono che la direzione intrapresa procede nel senso del miglioramento della qualità: i ricoveri inappropriati, che erano il 38% della casistica nel 2010 sono oggi il 20%, una percentuale che finalmente rispetta gli standard ministeriali.
I risultati del Programma Nazionale Esiti presentati a Roma nel mese di dicembre 2017 certificano i progressi nella qualità dell'assistenza compiuti dalla Sanità pugliese, che consolidano il trend in miglioramento degli indicatori di esito delle cure in tutte le aree cliniche esplorate, come riconosciuto anche dal Presidente e dal Direttore Generale di AGENAS.
Il miglioramento dei principali indicatori, anche quando lieve, in un contesto senz'altro complicato di costante definanziamento del sistema che vede la nostra Regione particolarmente penalizzata soprattutto per gli aspetti che riguardano il personale sanitario,conferma l'efficacia delle linee strategiche di programmazione sanitaria in tema di riordino ospedaliero, di costruzione di reti cliniche, di qualificazione dell'assistenza territoriale.

Migliora la tempestività di intervento chirurgico sulle fratture del collo del femore sopra i 65 anni di età, essenziale per ridurre gli esiti negativi dopo il trauma e consentire il migliore recupero funzionale: se nel 2010 solo il 14% dei pazienti pugliesi veniva operato entro due giorni, nel 2016 la proporzione di interventi tempestivi è del 49%. osservando i risultati dei dieci migliori ospedali italiani per questo indicatore, ben due sono pugliesi: l'ospedale Di Venere di Bari, che è quinto in ordine di frequenza con una percentuale del 95% e l'ospedale di Francavilla Fontana che raggiunge il 93%. Sono 5 le strutture pugliesi che superano il 70% (Castellaneta, Scorrano, Ostuni, Policlinico di Bari e Vito Fazzi di Lecce).
Nell'area cardiologica si registra una riduzione della mortalità a 30 giorni dopo infarto miocardico acuto, che passa dall'11% del 2010 al 9% nel 2016. Sono ben sedici i reparti dove si riscontra una mortalità più bassa della media nazionale dell'8%, con le migliori performance ascrivibili all'Ospedale di Bisceglie, agli Ospedali Riuniti di Foggia e all'ospedale di Gallipoli. Questo indicatore, secondo AGENAS, misura la qualità  dell'intero processo assistenziale del paziente con infarto, a partire dall'accesso ai servizi di emergenza, testimoniata anche dalla riduzione del 3% dell'insorgenza di complicanze maggiori cardiovascolari a un anno dalla malattia.
Questo risultato è legato alla definizione di percorsi clinici che hanno determinato l'incremento della percentuale di pazienti trattati con angioplastica coronarica entro 48 ore dal 28% del 2010 al 42% nel 2016.
L'ottimizzazione dei nodi della rete ospedaliera è testimoniata dall'incremento del 15% della proporzione di colecistectomie trattate appropriatamente in reparti con attività superiore a 90 interventi annui, indicatore che raggiunge quota 97% nel 2016. Il 66% dei pazienti in Puglia ha oggi una degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni, contro il 50% del 2010. Nel 2016 il 33% degli interventi è stato eseguito in regime di day surgery, mentre la percentuale era appena dell'8% nel 2010.


APPROPRIATEZZA

Accanto al miglioramento degli esiti delle cure, si assiste all'incremento di appropriatezza nell'assistenza di patologie che necessitano di una presa in carico da parte delle strutture territoriali: l'ospedalizzazione per diabete senza complicanze passa da un tasso di 0,47 per1000 abitanti a 0,12, anche al di sotto del valore nazionale (che da 0,25 diventa l'anno scorso 0,13); il ricorso al ricovero ospedaliero si è drasticamente ridotto per l'ipertensione arteriosa (era 1,66 nel 2010, diventa 0,39 nel 2016) ma anche per lo scompenso cardiaco (da 5,1 a 3,8); le malattie respiratorie croniche mostrano una riduzione del tasso per 1000 abitanti da 5 nel 2010 a 2 nel 2016, pur con le variazioni territoriali legate alle specificità epidemiologiche (come l'area di Taranto e Brindisi, dove si registrano valori più elevati). Su queste patologie la Regione sta avviano la sperimentazione Care Puglia, un modello di presa in carico delle cronicità che punta al potenziamento della medicina di iniziativa e di prossimità, alla definizione di piani assistenziali individuali che raccolgano le esigenze specifiche di ogni paziente e lo accompagnino nel percorso di cura.

Alcune aree mostrano ancora criticità di sistema, su cui si sta concentrando l'azione del Governo regionale: l'anno scorso il modello di offerta assistenziale in ambito oncologico si presentava ancora estremamente frammentato, con una dispersione della casistica sulla quale si sta intervenendo attraverso la costruzione della Rete Oncologica; e anche sui parti cesarei, nonostante il miglioramento dell'indicatore che passa dal 39% del 2010 al 31% del 2016, non possiamo ancora dirci soddisfatti ed è questo il motivo per cui particolare attenzione stiamo prestando all'assistenza materno-infantile, con la concentrazione dei parti in ospedali sicuri e l'attivazione del trasporto neonatale in emergenza.  

 

RETI CLINICHE

Il 2017 è stato dedicato alla costruzione di reti cliniche, come la Rete Oncologica Pugliese (ROP), attesa da anni e ormai in fase avanzata di costruzione: il 18 dicembre scorso, a Taranto, insieme all'inaugurazione dei nuovi spazi dedicati all'oncoematologia pediatrica e all'aggiornamento dei dati del registro tumori, è stata presentata l'articolazione degli organi di governo territoriale della ROP.
Il trasferimento dei nuovi servizi presso l'Istituto Oncologico ha mostrato il senso del processo in corso: concentrare i servizi, le tecnologie, le competenze in un contesto di eccellenza, lungi dal depauperare l'offerta sanitaria, consente di dare una risposta completa e di alto profilo ai pazienti oncologici, che saranno presi in carico, per la gestione delle loro problematiche quotidiane dai centri di orientamento territoriali. Gli ospedali riconvertiti saranno a servizio dei cittadini per l'assistenza delle cronicità, per l'esecuzione delle visite specialistiche, per la diagnostica di primo livello.

Sono state costruite anche la rete del Parkinson e quella Trasfusionale (riorganizzata),  è stata definita la pianificazione del trattamento della talassemia e delle emoglobinopatie congenite. Avviata anche la Rete della Medicina Fetale: in 6 mesi l'Unità Operativa di Medicina Fetale della ASL Bari, in qualità di Centro di Riferimento Regionale per la "Diagnosi e gestione della patologia materno-fetale", ha già eseguito più di 3000 test sulla preclampsia.
Si stanno ridefinendo le reti per le patologie acute tempo-dipendenti, come l'infarto del miocardio, i traumi, gli ictus.

 

SALUTE DONNA

E' stata predisposta l'Agenda della gravidanza affinché ogni donna possa seguire e comprendere meglio l'andamento della propria gravidanza e possa viverla con maggiore fiducia  e serenità.
Partoanalgesia e Qualificazione del Percorso. Approvazione del protocollo regionale per la partoanalgesia" e adozione del Modello organizzativo implementazione partoanalgesia nei punti nascita con numero parti >1000/anno. Il protocollo è stato predisposto dal Comitato Punti Nascita Regionale (CPNR) e  condiviso  con l'Associazione Anestetisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica (AAROI-EMAC), con la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) con  la Società Italiana di Anestesia Rianimazione Emergenza e Dolore (SIAARED) nonché con esperti intervenuti, al fine di individuare i criteri clinico-organizzativi per rendere operativo il parto in analgesia epidurale, presso i punti nascita previsti dalla Regione in condizioni di sicurezza, in linea con le raccomandazioni/indicazioni e con livelli di competenza professionale secondo EBM, EBN.
È stato approvato anche il Protocollo Operativo "Sistema di Trasporto Materno Assistito (STAM) e del Sistema in Emergenza del Neonato (STEN)", elaborato con la collaborazione del Comitato Punti Nascita Regionale (CPNR), dei Direttori dei tre centri HUB delle Terapie Intensive Neonatali (T.I.N.)  e dei Direttori delle Centrali Operative 118. Il Trasporto STEN è stato attivato l'11/11/2017.
È stato definito il modello organizzativo dalla IVG Farmacologica: Approvazione Linee Guida "Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) Mediante Mifepristone (Ru 486) e Misoprostolo. Inoltre sono state fornite indicazioni alle Aziende sanitarie al fine di istituire un centro IVG per azienda secondo gli standard organizzativi e di sicurezza definiti dall'Accordo Stato – Regioni del 16 dicembre 2010.

 

STRATEGIA E ASSISTENZA TERRITORIALE

I risultati attesi della nostra strategia sono la definizione di una rete ospedaliera moderna ed efficiente, concentrata in un numero inferiore di strutture ma strutturalmente e tecnologicamente adeguate, in grado di rispondere compiutamente alle esigenze dei cittadini pugliesi evitando il ricorso alle cure fuori regione, integrata con una rete territoriale diffusa che possa assicurare in modo capillare l'assistenza specialistica e distrettuale evitando accessi ospedalieri inappropriati.
Anche gli indicatori dell'assistenza territoriale mostrano importanti miglioramenti: la percentuale di anziani assistiti con Assistenza Domiciliare Integrata, che era l'0,8% nel 2013 è nel 2016 il 3%. Sono aumentati i posti letto per anziani >65 enni in strutture residenziali e i posti letto in Hospice.
Questi risultati si ottengono assegnando ad ogni snodo della rete assistenziale un ruolo definito, in modo da garantire certezza e chiarezza dei percorsi, e definendo strumenti di programmazione e di indirizzo che assicurino omogeneità nell'erogazione delle prestazioni a livello regionale.

 

ALTRE AZIONI

E' stato approvato dai Ministeri affiancanti il Protocollo di Intesa tra la Regione Puglia e le Università di Bari e Foggia, definendo per la prima volta un unico documento di programmazione condivisa finalizzato a disciplinare i rapporti tra il SSR e il mondo accademico in favore non solo dell'attività assistenziale ma anche della didattica e della ricerca sanitaria.
Il Dipartimento sta provvedendo a definire il Regolamento Organizzativo dell'Assistenza Residenziale ExtraOspedaliera a Elevato Impegno Sanitario (RSA R1), dei Presidi Territoriali di Assistenza, degli Ospedali di Comunità, in coerenza con le disposizioni nazionali.

 

La Regione Puglia, con l'emanazione del regolamento n.9/2016,  ha dato attuazione, tra le prime regioni in Italia, alla legge 18 agosto 2015, n.134, concernente l'assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico  ed alle loro famiglie.


La Rete di assistenza individuata dal regolamento prevede l'attivazione, in ogni ASL, di un Centro Territoriale per l'Autismo (CAT ) dedicato sia ai minori che ai soggetti in età adulta, la realizzazione di servizi ri/abilitativi e socio-ri/abilitativi, ambulatoriali, domiciliari, diurni e residenziali, la formazione continua del personale basata sulle evidenze clinico-scientifiche più aggiornate.

Nelle more della completa realizzazione della rete di assistenza agli autistici, è stato portato ad 1,5 milioni di Euro il finanziamento destinato al contributo economico a favore delle famiglie autorizzate dalle ASL ad avvalersi del Metodo ABA.

 

Per i Disturbi del Comportamento Alimentare, la Regione, a partire dalle Linee Guida Nazionali ed Internazionali relative ai DCA, si è dotata di un regolamento che, ponendo in rete i Medici di base, i Pediatri, gli ambulatori specialistici dedicati, le residenza riabilitative e - per le emergenze/urgenze - i reparti ospedalieri, garantisce una presa in carico appropriata e integrata per la diagnosi, la cura e la riabilitazione. Entrambi i Regolamenti danno ampio spazio al ruolo delle Associazioni  di familiari, genitori ed utenti, sia per quanto concerne il supporto alla programmazione dei Servizi, che per quanto riguarda le attività di informazione, accoglienza, orientamento e sostegno degli utenti.

Inoltre, sempre per quanto concerne il disagio psichico, sono state avviate le azioni finalizzate alla ridefinizione della rete delle strutture terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative, con previsione anche di posti letto di tipo estensivo h24, ed alla valorizzazione e messa a regime  di attività riabilitative innovative in corso di sperimentazione in alcune ASL in materia di residenzialità assistita e centri diurni cogestiti con le associazioni degli utenti e dei familiari.  

 

In materia di dipendenze patologiche si segnala l'approvazione del Regolamento Regionale 11 aprile 2017, n. 10, con cui si è definita una rete articolata e differenziata di strutture e servizi finalizzati alla prevenzione, cura e riabilitazione di ogni forma di dipendenza patologica, da sostanze e comportamentali (Gioco d' Azzardo Patologico, internet).

Come azione di contrasto alla piaga del Gioco d'azzardo Patologico, che tanto incide sul tessuto sociale anche della nostra regione, è stato approvato dalla Giunta Regionale (provvedimento n. 1317 del 2/8/2017) uno specifico Piano di attività che andrà a finanziare un vasto programma di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa forma di dipendenza, da realizzare congiuntamente con ASL, Associazioni di volontariato e il mondo della scuola. Il Piano è stato finanziato con oltre 3 milioni di Euro, di cui circa 1 milione di Euro è stato già ripartito in favore delle Aziende Sanitarie Locali.

Allo stesso tempo, la Regione si sta impegnando per guidare i cittadini attraverso l'offerta dei servizi. Il Portale Salute, l'app con la possibilità di  ottenere non solo informazioni ma anche servizi semplicemente utilizzando il proprio smartphone provano ad andare incontro alle esigenze di semplificazione delle procedure con strumenti facili da usare e alla portata di tutti.

E' stato interamente de materializzato il percorso per l'erogazione di prodotti in favore dei circa 12.000 pazienti pugliesi affetti da celiachia.

 

EQUILIBRIO DI BILANCIO

Rimane l'importante criticità degli organici insufficienti, a causa dei blocchi del turn over e dei vincoli sulla spesa che hanno impedito per anni di immettere risorse nuove nel sistema. La Regione punta sul recupero di efficienza per sostenere lo sviluppo, e sta facendo la propria parte per produrre i risparmi necessari ad investire: anche per il 2016 abbiamo garantito l'equilibrio di bilancio grazie ai processi di efficientamento (i tempi di pagamento ai fornitori si sono ulteriormente ridotti del 50%), di controllo di gestione ai poderosi interventi di contenimento della spesa farmaceutica.

 

In materia di Politiche del Farmaco, le azioni per la riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale possono essere ricondotte sostanzialmente a quattro linee di azione, tutte strettamente interconnesse tra di loro:

 

  • Rafforzamento del monitoraggio e del controllo, attraverso strumenti informatici, della fase prescrittiva ed erogativa;
  • Definizione di tetti spesa per singolo canale distributivo ed assegnazione obiettivi gestionali annuali ai Direttori Generali, collegati anche alla approvazione di linee guida ed indirizzi per specifiche tipologie di farmaci (con relative schede di monitoraggio e confronto con il benchmark nazionale);
  • Razionalizzazione degli acquisti diretti sia mediante revisione del PTR (prontuario terapeutico regionale) sia mediante centralizzazione degli acquisti attraverso il Soggetto Aggregatore (la governance regionale sull'assistenza farmaceutica e sul tema degli acquisti di beni e servizi è stata ricondotta ad un'unica struttura per una rapida convergenza delle azioni);
  • Potenziamento della distribuzione diretta e revisione in accordo distribuzione per conto farmaci PHT.

Con le azioni sinora messe in campo nei primi sette mesi del 2017 la spesa farmaceutica convenzionata regionale ha fatto registrare una diminuzione del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno 2016. Considerato che il trend in diminuzione si è registrato soprattutto a partire dal mese di giugno 2017, si evidenzia che, qualora confermato anche nell'ultimo trimestre, sarebbe possibile registrare una diminuzione intorno al 3%, quindi di circa 20 milioni di euro.
Si registra un incremento di efficienza amministrativa nel sistema: l'Indice di tempestività pagamenti per la Puglia per l'anno 2016 è stato pari a 28 giorni ed il dato si era ridotto del 50% rispetto al 2015. Al 30 giugno 2017, l'ITP regionale è pari a 7 giorni (-21 giorni in 6 mesi).

Le linee di programmazione sanitaria si esprimono anche attraverso la definizione di un quadro di pianificazione degli investimenti coerente.
Il P.O.R. Puglia  2014-2020, in coerenza con gli obiettivi tematici del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e dell'Accordo nazionale di Partenariato, si declina in 13 Assi prioritari, tra cui l'Asse IX "Promuovere l'inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione", che si declina, a sua volta, in priorità di investimento.

Una delle priorità d'investimento è la 9.a) "Investimento in infrastrutture sanitarie e sociali per lo sviluppo, la riduzione delle disparità nelle condizioni sanitarie e la maggiore accessibilità ai servizi: in questo quadro è stato autorizzato l'uso  della somma complessiva di € 220.000.000,00

Per quanto riguarda l'edilizia ospedaliera, a seguito del parere favorevole del Ministero della Salute si è provveduto ad approvare il piano regionale di adeguamento antincendio delle strutture ospedaliere a valere sulle risorse della delibera CIPE 16/2013 ex art. 20 della L. n. 67/1988 per complessivi 5.970.195,83.

Con lo stesso provvedimento la Giunta regionale ha dato atto che con successivi provvedimenti, sulla base della ricognizione effettuata, si procederà a programmare gli ulteriori interventi di adeguamento alla normativa antincendio e di adeguamento strutturale degli ospedali pugliesi da finanziare con le risorse, pari a 103,5 milioni di euro, all'uopo destinate nel Patto per la Puglia sottoscritto in data 10/09/2016  tra Regione Puglia e Presidenza del Consiglio dei Ministri (risorse FSC 2014/2020).

La Giunta regionale ha anche approvato il fabbisogno per l'adeguamento delle strutture sanitarie pubbliche del Servizio Sanitario Regionale alle nuove norme tecniche per la prevenzione degli incendi con le risorse del Patto per la Puglia. La nuova ricognizione include anche ulteriori interventi "complementari" di potenziamento delle strutture sanitarie, che per ragioni di efficienza e di economicità, è opportuno realizzare contestualmente agli adeguamenti antincendio.

Inserito da :

Redazione regionale PugliaSalute

Data di pubblicazione:

06/02/2018

Ultimo aggiornamento:

06/02/2018