Efficacia ospedaliera a rapporto. Gli esiti di salute degli ospedali pugliesi nell’edizione 2017 PNE.

Continua il programma regionale di monitoraggio e miglioramento degli esiti di cura dei nostri ospedali. Presentiamo l’edizione pugliese del Programma Nazionale Esiti 2017 tra indicatori in miglioramento aree di criticità su cui lavorare. Mercoledì 2 maggio 2018 - ore 11 - presso la Fiera del Levante - Padiglione 152 - Sala 1.

PRESENTAZIONE DATI RAPPORTO PNE 2017 – FOCUS PUGLIA

 

I risultati del Programma Nazionale Esiti presentati certificano i progressi nella qualità dell’assistenza compiuti dalla Sanità pugliese, che consolidano il trend in miglioramento degli indicatori di esito delle cure in tutte le aree cliniche esplorate, come riconosciuto anche dal Presidente e dal Direttore Generale di AGENAS.

Il miglioramento dei principali indicatori, anche quando lieve, in un contesto senz’altro complicato di costante definanziamento del sistema che vede la nostra Regione particolarmente penalizzata soprattutto per gli aspetti che riguardano il personale sanitario, conferma l’efficacia delle linee strategiche di programmazione sanitaria in tema di riordino ospedaliero, di costruzione di reti cliniche, di qualificazione dell’assistenza territoriale.

Migliora la tempestività di intervento chirurgico sulle fratture del collo del femore sopra i 65 anni di età, essenziale per ridurre gli esiti negativi dopo il trauma e consentire il migliore recupero funzionale: se nel 2010 solo il 14% dei pazienti pugliesi veniva operato entro due giorni, nel 2016 la proporzione di interventi tempestivi è del 49%. osservando i risultati dei dieci migliori ospedali italiani per questo indicatore, ben due sono pugliesi: l’ospedale Di Venere di Bari, che è quinto in ordine di frequenza con una percentuale del 95% e l’ospedale di Francavilla Fontana che raggiunge il 93%. Sono 5 le strutture pugliesi che superano il 70% (Castellaneta, Scorrano, Ostuni, Policlinico di Bari e Vito Fazzi di Lecce).

Nell’area cardiologica si registra una riduzione della mortalità a 30 giorni dopo infarto miocardico acuto, che passa dall’11% del 2010 al 9% nel 2016. Sono ben sedici i reparti dove si riscontra una mortalità più bassa della media nazionale dell’8%, con le migliori performance ascrivibili all’Ospedale di Bisceglie, agli Ospedali Riuniti di Foggia e all’ospedale di Gallipoli. Questo indicatore, secondo AGENAS, misura la qualità  dell’intero processo assistenziale del paziente con infarto, a partire dall’accesso ai servizi di emergenza, testimoniata anche dalla riduzione del 3% dell’insorgenza di complicanze maggiori cardiovascolari a un anno dalla malattia.

Questo risultato è legato alla definizione di percorsi clinici che hanno determinato l’incremento della percentuale di pazienti trattati con angioplastica coronarica entro 48 ore dal 28% del 2010 al 42% nel 2016.

L’ottimizzazione dei nodi della rete ospedaliera è testimoniata dall’incremento del 15% della proporzione di colecistectomie trattate appropriatamente in reparti con attività superiore a 90 interventi annui, indicatore che raggiunge quota 97% nel 2016. Il 66% dei pazienti in Puglia ha oggi una degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni, contro il 50% del 2010. Nel 2016 il 33% degli interventi è stato eseguito in regime di day surgery, mentre la percentuale era appena dell’8% nel 2010.

Accanto al miglioramento degli esiti delle cure, si assiste all’incremento di appropriatezza nell’assistenza di patologie che necessitano di una presa in carico da parte delle strutture territoriali: l’ospedalizzazione per diabete senza complicanze passa da un tasso di 0,47 per 1000 abitanti a 0,12, anche al di sotto del valore nazionale (che da 0,25 diventa l’anno scorso 0,13); il ricorso al ricovero ospedaliero si è drasticamente ridotto per l’ipertensione arteriosa (era 1,66 nel 2010, diventa 0,39 nel 2016) ma anche per lo scompenso cardiaco (da 5,1 a 3,8); le malattie respiratorie croniche mostrano una riduzione del tasso per 1000 abitanti da 5 nel 2010 a 2 nel 2016, pur con le variazioni territoriali legate alle specificità epidemiologiche (come l’area di Taranto e Brindisi, dove si registrano valori più elevati).Su queste patologie la Regione sta avviando la sperimentazione Care Puglia, un modello di presa in carico delle cronicità che punta al potenziamento della medicina di iniziativa e di prossimità, alla definizione di piani assistenziali individuali che raccolgano le esigenze specifiche di ogni paziente e lo accompagnino nel percorso di cura.

Alcune aree mostrano ancora criticità di sistema, su cui si sta concentrando l’azione del Governo regionale: l’anno scorso il modello di offerta assistenziale in ambito oncologico si presentava ancora estremamente frammentato, con una dispersione della casistica sulla quale si sta intervenendo attraverso la costruzione della Rete Oncologica; e anche sui parti cesarei, nonostante il miglioramento dell’indicatore che passa dal 39% del 2010 al 31% del 2016, non possiamo ancora dirci soddisfatti ed è questo il motivo per cui particolare attenzione stiamo prestando all’assistenza materno-infantile, con la concentrazione dei parti in ospedali sicuri e l’attivazione del trasporto neonatale in emergenza.

Incoraggianti anche i progressi sui 21 indicatori di esito selezionati dalla legge 208/2015 per individuare gli ospedali pubblici italiani che devono sottoporsi a piani di rientro in caso di mancato rispetto degli stessi: se nel 2015 solo 10 ospedali su 31 si potevano definire ottemperanti, nel 2016 questo numero sale a 16 ospedali.

Sui dati di esito l’amministrazione regionale – per il tramite di AreSS e del Dipartimento Salute - ha avviato da tempo un programma strutturato di formazione e audit degli operatori per migliorare la lettura degli indicatori e l’impiego degli stessi per l’avvio di percorsi di miglioramento clinico e organizzativo. E nello scorso anno il sistema PNE ha fornito le aree di criticità su cui si è concentrato il primo Lean LAB di AreSS per il miglioramento organizzativo con tecniche di “pensiero snello”.

In allegato è disponibile la documentazione presentata.

» Tree Map PNE Puglia 2016
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» Presentazione dott. Caiaffa
Le fratture dell'anca negli over 65 Download

» PNE - Presentazione generale
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» PNE - Presentazione dati Puglia
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Data di pubblicazione:

16/04/2018

Ultimo aggiornamento:

03/05/2018