Presentati i risultati dell'indagine Agenas

La Cura e la Persona negli ospedali pugliesi.

Nel padiglione 152 della Fiera del Levante si è tenuta la presentazione dei dati sullo studio Agenas relativo all'umanizzazione degli ospedali pugliesi.

L’ospedale di Di Venere è risultato il 1° Ospedale di Puglia (7.9) rispetto alla media regionale di 5,8.

A seguire l’Ospedale San Paolo (6,6) e l’Ospedale della Murgia “F. Perinei” (6,3).

Presentati due piani di miglioramento per gli Ospedali di Putignano e Monopoli che hanno presentato maggiori aree di criticità.

Sia l’ indagine che l’attività di valutazione e definizione dei piani di miglioramento è stata svolta con i volontari del Comitato Consultivo Misto.

A chiudere l'evento è stato il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: "proviamo insieme a scrivere una legge sull'umanizzazione".

"Occorre ricostruire un legame di fiducia tra il cittadino e le strutture ospedaliere. Occorre riaprire un dialogo di stima e di fiducia anche attraverso atteggiamenti quotidiani. L’umanizzazione delle cure è un ganglio fondamentale per una buona sanità che funzioni. Anzi, vi dico di più. Perché non proviamo insieme a scrivere, partendo dal basso, una legge sull’umanizzazione delle cure? Una legge di principi che insegni e ricordi sempre che la scienza medica è applicata agli uomini e non a chi la fa. Non si può prescindere da una giusta relazione con gli uomini e con le donne, che io non vorrei chiamare più pazienti, occorre stabilire, come se fosse una specie di giuramento di Ippocrate, l’organizzazione delle relazioni in modo strutturato. Per umanizzare le cure occorre una comunità, una partecipazione, una condivisione”.

 “Lo strumento concepito da Agenas – ha spiegato Giovanni Gorgoni, commissario Aress Puglia - non è un questionario di gradimento ma una griglia di verifica della presenza di servizi quali: supporto psicologico, terapie intensive aperte, l’accesso di persone di fiducia del malato, strumenti di valutazione del dolore, partoanalgesia, rooming-in, separazione visiva dei posti letto, tutela della diversità linguistica e religiosa, assenza di barriere architettoniche, punti di accoglienza, facilità e chiarezza di accesso alle strutture, trasparenza documentale, procedure di governo clinico per la sicurezza del paziente e così via”.


I 156 item, corrispondenti a quasi 300 argomenti di verifica, sono distribuiti in 5 aree tematiche:
 - processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura; accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza; cura della relazione con il paziente e con il cittadino;
sicurezza del paziente.

L’attività di ricognizione sul campo in ogni singola struttura è stata effettuata da equipe locali guidate dagli uffici URP e Comunicazione e con la partecipazione attiva delle associazioni di volontariato.

La Puglia non è del tutto nuova a questo tipo di monitoraggio e già nel 2014 aveva partecipato con 25 ospedali e rispetto a quella edizione il punteggio complessivo migliora, passando da 5,2 a 5,8 su una scala da 1 a 10. Tutte e quattro le aree della precedente ricognizione migliorano ma l’area tematica che registra il maggior incremento è quella della “cura della relazione” aumentata del 50% passando dal precedente 4,25 all’attuale 6,1. Ma è di rilievo anche l’area tematica di “accessibilità e vivibilità” con un incremento del 9% (da 6,05 a 6,6).

Il confronto 2017 tra strutture pubbliche e strutture private assegna un più alto livello di umanizzazione al pubblico: le prime registrano infatti un punteggio di 5,8 e le seconde di 5,6. Si tratta in ogni caso di punteggi poco sotto la sufficienza, indice che l’argomento richiede uno sforzo complessivo dell’intera rete.

Andando a guardare il dettaglio delle singole strutture si può comunque osservare come esistano ospedali nei quali esiste una promettente cultura di umanizzazione per nulla riconducibile all’assetto proprietario (pubblico o privato) né a blasone storico (grandi policlinici o piccole strutture). Cinque sono gli ospedali che hanno un punteggio superiore a 7: il Di Venere di Bari (7,9), l’IRCCS De Bellis di Castellana (7,4), la Salus di Brindisi (7,4), il SS.ma Annunziata di Taranto (7,2) e il Civile di Castellaneta (7,2).

Rispetto alla campagna nazionale quella regionale è stata pervasiva per aver coinvolto tutti i 60 ospedali pugliesi (33 pubblici e 27 privati), ampia per aver incluso anche 7 strutture di riabilitazione (2 pubbliche e 5 private) e tempestiva per aver concluso - prima Regione in Italia - il monitoraggio già a luglio scorso.

Il prossimo impegno delle équipes aziendali è quello di redigere i piani di miglioramento per gli altri 5 ospedali della Asl Bari.

Data di pubblicazione:

12/12/2017

Ultimo aggiornamento:

12/12/2017