Apertura speciale della chiesa di San Giacomo.

giovedì 25 luglio, alle 9.30 mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce celebrerà  la messa per l’apertura straordinaria (fino al 28 luglio) della Chiesa di San Giacomo presso Torre del Parco.

In occasione della ricorrenza di San Giacomo, apertura straordinaria della chiesa di San Giacomo presso la Torre del Parco per quattro giorni, dal 25 al 28 luglio, dalle ore alle 9 alle 13 ed alle 16 alle 20. Ad inaugurare l’apertura mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, che celebrerà alle 9. 30 la Santa Messa, il commissario Asl Lecce, dott. Rodolfo Rollo, porgerà i saluti istituzionali.

La chiesa di San Giacomo, nota anche come San Pasquale al Parco, fu fondata da Giovanni Orsini del Balzo, principe di Taranto e conte di Lecce nella metà del XV sec, in prossimità dei giardini del Parco, fuori la porta orientale di San Biagio, dove si erge anche una splendida torre costruita nel 1419, residenza dei principi che vi coniavano le proprie monete.

Con l’adiacente convento, fatto costruire alla fine del XV sec. da Ferrante D’Aragona, la chiesa ha incontrato varie vicissitudini. Alla proclamazione dell’Unità d’Italia il convento fu trasformato nel 1864 in lazzaretto, in seguito adibito ad ospizio per poveri ed infine a sede del manicomio provinciale. La chiesa, chiusa al culto, fu affidata alle Suore d’Ivrea, che assistevano come infermiere i pazienti ricoverati presso il Manicomio.
Il 30 dicembre del 2003 le suore cessarono la loro attività assistenziale e la chiesa di San Giacomo fu chiusa.

Tra le bellezze della chiesetta quattro pregevoli tele, bellissima espressione del barocco napoletano, fatte arrivare da Napoli dagli Alcantarini Scalzi a cui Clemente IX aveva affidato il convento di San Giacomo nel 1667. “Sono tele attribuite a grandi artisti, l’attribuzione necessaria perché allora gli artisti non firmavano le opere La più grande, bellissima è 290 x560 rappresenta ‘La predica di San Giacomo’. Un’altra più piccola 120x140 che rappresenta San Giuseppe è attribuita a Luca Giordano”.

Il pavimento fatto di maioliche, si può ancora ammirare, dove il passaggio dei fedeli non le ha rovinate.

Un luogo di arte e di fede, dunque, abbandonato all’oblio e il cui ritorno alla luce rappresenta anche un omaggio e un ricordo dell’umanità dolente che ne ha condiviso il destino.

Inserito da :

U.O.S.D. COmunicazione Istituzionale

Data di pubblicazione:

25/07/2019

Ultimo aggiornamento:

25/07/2019