L’ASL Lecce si arricchisce di una Rete Assistenziale per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson

In Puglia si stimano 10mila pazienti, all’incirca 2mila nella sola provincia di Lecce. Questa patologia neurodegenerativa cronica ha un impatto estremamente rilevante sul paziente e sulla sua famiglia, in termini non solo di sintomi fisici ma di problematiche psico-sociali ed esistenziali

La ASL di Lecce si arricchisce di una Rete Assistenziale per il Parkinson. E’ il coronamento del percorso di lavoro, cominciato circa dieci mesi fa, del Tavolo tecnico sulla Malattia di Parkinson istituito presso l’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia, al quale hanno partecipato il direttore della U.O.C. di Neurologia del P.O. V. Fazzi di Lecce dott. Giorgio Trianni (in rappresentanza delle professionalità ospedaliere) e il dott. Francesco M. Cacciatore (in rappresentanza delle professionalità ambulatoriali territoriali), entrambi esperti nella diagnosi e cura dei disturbi del movimento.

Ieri a Bari è stato compiuto l’ultimo passaggio tecnico di questo iter che, con la prossima approvazione di una delibera ad hoc, sancirà la nascita della Rete Regionale Assistenziale e del Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la malattia di Parkinson, alla quale hanno collaborato attivamente oltre agli specialisti ospedalieri e territoriali del settore, anche l’associazione pugliese dei pazienti e l’Università. L’obiettivo della Rete, conformemente alle direttive di ARESS Puglia, è migliorare e uniformare i livelli di assistenza nel territorio regionale riducendo così la mobilità regionale ed extra-regionale dei pazienti, con particolare attenzione alle incertezze diagnostiche, alla mancanza di presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale delle persone con Malattia di Parkinson (MdP), alla carenza di adeguate strutture riabilitative ed alla insufficienza di strutture in grado di mettere in atto e gestire le terapie della fase avanzata.

La Malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica con un impatto estremamente rilevante sul paziente e sulla sua famiglia, in termini non solo di sintomi fisici ma di problematiche psico-sociali ed esistenziali. Secondo uno studio condotto dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Altems), ogni anno Sistema Sanitario Nazionale, malati di Parkinson, famiglie e società sostengono un costo, per paziente, variabile fra i 15.000 e 25.000 euro. In Puglia si stimano 10mila pazienti con questa patologia (data una prevalenza di circa 2,5 casi ogni 1000 abitanti), all’incirca 2mila nella sola provincia di Lecce.

Sulla base dell’analisi condotta da Trianni e Cacciatore sulla realtà leccese, sono emerse alcune criticità: eterogeneità dei servizi specialistici, almeno il 20% dei pazienti non riceve una diagnosi corretta, abuso di indagini strumentali, scarso utilizzo delle scale di valutazione dei sintomi motori e non motori, assenza di un coordinamento multidisciplinare, utilizzo di tecniche di riabilitazione motoria scarsamente specifiche. Ne è scaturita la proposta di una Rete Assistenziale all’interno della quale si identificano tre livelli di intervento nella diagnosi e nella cura della MdP, distinti in base a criteri omogenei. Nel primo livello è previsto l’intervento del medico di Medicina Generale, che formula l’iniziale ipotesi diagnostica e ne monitora gli stadi successivi. Nel secondo livello sono previste la conferma diagnostica e la formulazione terapeutica da parte dello specialista neurologo, che opera in Ambulatori Dedicati (territoriali o ospedalieri) diffusamente dislocati su tutto il territorio aziendale. A tale livello avviene, inoltre, l’integrazione con altri specialisti per una gestione multidisciplinare. La rete prevede dei centri di primo livello, ovvero snodi territoriali: Lecce Nord (Distretto di Lecce); Lecce Sud (Distretto di Gagliano del Capo); Lecce Sud-Ovest (Distretto di Casarano e P.O. di Casarano); Lecce Ovest (Distretto di Nardò).

La Rete Assistenziale è quindi completata dal terzo livello, dove vengono gestite prestazioni diagnostiche e terapeutiche ad elevato grado di complessità e tecnologia. Il Centro Specializzato o HUB è costituito dalla Unità Operativa Complessa di Neurologia del “Vito Fazzi”, in grado di assicurare l’accesso ad Unità di Degenza Neurologica per fornire terapie innovative o di alta complessità che richiedano ospedalizzazione, nonché l’accesso a metodiche di diagnostica avanzata.

La Rete Assistenziale utilizzerà tecnologie innovative come la Scheda Informatizzata Parkinson, che rappresenta uno strumento essenziale di continuità della cura. Essa sarà gestita dalle strutture specializzate e dai medici di base e prevede anche la possibilità di interfaccia con gli altri medici specialisti e con tutti gli operatori sociali coinvolti nella gestione del paziente. La Rete Parkinson, fortemente promossa dal Direttore Generale Silvana Melli, da sempre sostenitrice del modello organizzativo in rete, porterà inevitabilmente notevoli vantaggi per la Sanità pugliese: ottimizzazione delle risorse esistenti; de-ospedalizzazione dei pazienti con malattia cronica parkinsoniana, con abbattimento delle liste di attesa nei centri di riferimento; maggior facilità per i pazienti di ricevere assistenza specialistica in loco; accesso per il paziente domiciliarizzato a un’assistenza specialistica neurologica territoriale, prevenendone il senso di isolamento e la conseguente “sindrome dell’abbandono”. Effetti virtuosi per il sistema sanitario e, soprattutto, per pazienti e famiglie.

 

 

 

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

24/05/2017

Ultimo aggiornamento:

24/05/2017