Malattie aterosclerotiche cardiovascolari: un nuovo esame per valutare i rischi

L'aumento dei livelli sierici della Lp(a) e del Remnant colesterolo, infatti, rappresentano un forte fattore di rischio  per infarto del cuore, ictus  cerebrale, stenosi valvolare aortica e si associano ad un più elevato rischio di mortalità nella popolazione generale.
A partire dal 24 gennaio, nell'U.O. Patologia Clinica e Microbiologia del "V. Fazzi", è disponibile il test per il dosaggio della lipoproteina a, Lp(a), ed il calcolo del Remnant colesterolo. La Lp(a) è una particella con elevata eterogeneità dimensionale, altamente omologa al plasminogeno, ricca di colesterolo, sintetizzata nel fegato indipendentemente dai trigliceridi e non soggetta all'influenza di età e dieta. Numerose evidenze hanno mostrato che l'aumento dei livelli sierici di LP(a) costituisce un fattore di rischio prospettico per cardiopatia coronarica indipendente da LDLC, esercita attività proinfiammatorie dovute al contenuto di fosfolipidi ossidati ed ha effetti protrombotici mediati dal dominio simile al plasminogeno (KRINGLE IV tipo 2) inattivo; valori basali o in seguito a trattamento con statine superiori all'80° percentile della popolazione generale (105 nmol/L) costituiscono un forte fattore di rischio per patologie cardiovascolari e sono associati ad un più elevato rischio di mortalità nella popolazione generale (Langsted et al, Eur Heart J 2019). Un recente Consensus Paper della European Atherosclerosis Society e della European Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine raccomanda di dosare la Lp(a) almeno una volta nella vita di persone adulte, in particolare in soggetti con patologie cardiovascolari aterosclerotiche premature (ASCVD), ipercolesterolemia familiare, storia familiare di ASCVD premature o livelli elevati ereditari di Lp(a), stenosi valvolare aortica, ricorrenza di ASCVD nonostante il trattamento con statine (Langlois et al, Clinical Chemistry and Laboratory Medicine 2019). La Lp(a) viene dosata con un test immunoturbidimetrico potenziato a particelle, standardizzato con il materiale di riferimento SRM2B dell'IFCC, su analizzatori Roche Cobas; il test presenta limite di sensibilità analitica di 7 nmol/L, intervallo di misura fino a 240 nmol/L e coefficiente di variabilità analitica intermedia di 1,7%. La richiesta del test può essere effettuata dalle U.O. mediante l'interfaccia SW Galileo e per i pazienti ambulatoriali con codice interno 303 (codice SSN 90.30.3). In linea con le raccomandazioni del Consensus Paper citato, in caso di richiesta di dosaggio di colesterolo totale, HDL ed LDL viene anche calcolato e refertato il Remnant colesterolo, ricco di IDL e VLDL, che per la loro elevata capacità di penetrare nell'intima delle arterie contribuiscono in modo rilevante all'insorgenza ed evoluzione dell'aterosclerosi; i livelli ematici di Remnant colesterolo in soggetti non a digiuno risultano più utili per la stima del rischio cardiovascolare individuale, in quanto rispecchiano la maggiore durata dello stato fisiologico in cui quotidianamente si trova un individuo.

Inserito da :

U.O.S.D. Comunicazione Istitutzionale

Data di pubblicazione:

04/02/2020

Ultimo aggiornamento:

04/02/2020