Filo diretto con psicologi e psichiatri

Il Dipartimento di Salute Mentale mette a disposizione, di operatori e cittadini, Psichiatri e Psicologi per implementare meccanismi di gestione dello stress e preservare il benessere psichico della comunità.

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 espone il personale sanitario e la popolazione generale a sperimentare stress, ansia, preoccupazioni in ordine alla sicurezza e alla salute.
Sono stati pubblicati vari studi sul tema; la maggior parte degli studi esaminati ha riportato effetti psicologici negativi, inclusi sintomi da disturbo da stress post traumatico, confusione e rabbia.
I fattori stressanti includevano durata prolungata della quarantena, timore di contagio, frustrazione, assistenza inadeguata, informazione inadeguata perdita finanziaria e stigma.
I risultati di uno studio appena pubblicato sulle conseguenze per la salute mentale tra gli operatori cinesi che hanno affrontato l’emergenza, suggeriscono che alcune categorie, come le donne, gli infermieri, i sanitari che operano in aree critiche e quelli esposti in prima linea, sono ad alto rischio di sviluppare esiti sfavorevoli sulla salute mentale.
Per questi operatori, molti sono i vissuti, espressi o inespressi, come la paura del contagio, l’inquietudine per la propria salute o per quella dei propri cari, il timore per coloro che condividono il luogo di lavoro o per i pazienti stessi, l’incertezza sull’esito delle cure.
Questa congerie di sentimenti e pensieri possono causare disagio psicologico e influire negativamente sulla salute psichica, causando instabilità emotiva, sentimenti di rabbia e impotenza, tensione.
Anche nella popolazione generale le limitazioni e le restrizioni negli spostamenti, l’esposizione a una grande quantità di notizie prodotte dai media e i social media, la solitudine e le limitazioni nei contatti sociali, possono slatentizzare o amplificare paure, senso di smarrimento, confusione.
Già in altri scenari internazionali e nazionali sono stati messi a punto interventi psicologici per gestire l’emergenza sanitaria, per lo più assicurando il supporto telefonico degli Operatori esperti che lavorano nel campo della salute mentale.

La quarantena e l’impatto psicologico: fattori di protezione e di rischio
Ci sono evidenze variabili riguardanti la possibilità che aspetti demografici e caratteristiche personologiche possano rappresentare fattori predittivi di impatto psicologico durante la quarantena.
Uno studio condotto durante la quarantena dell’influenza equina ha identificato una serie di caratteristiche associate con un impatto negativo sulla popolazione: giovane età (16 – 24 aa.), basso livello di scolarizzazione, genere femminile, essere genitori di figli unici in confronto al non avere figli.
Un altro studio ha invece evidenziato che fattori demografici come status coniugale, età, educazione, vivere con altri adulti e avere figli svolgevano una funzione di protezione e non erano stati associati a sintomi psicologici.

In che modo si possono mitigare le conseguenze della quarantena?
La letteratura scientifica non fornisce forti evidenze riguardo a particolari fattori di rischio per disagi psicologici dopo la quarantena. È pacifico che problemi psicologici ed una storia psichiatrica pregressa possano correlarsi con l’aumento del disagio mentale in persone che hanno sperimentato un qualunque trauma disastro-correlato; è perciò probabile che persone con una condizione mentale di disagio preesistente necessitino di un supporto aggiuntivo durante il periodo di quarantena.
Una delle raccomandazioni più ovvie è quella di limitare i giorni di quarantena al minor numero possibile per scongiurare effetti negativi in termini psicologici. Ridurre la durata della quarantena a ciò che è scientificamente ragionevole, data la durata del periodo di incubazione del virus, potrebbe minimizzare gli effetti negativi sull’equilibrio mentale delle persone. Per coloro già in quarantena, un prolungamento della stessa non importa di quanto poco, potrebbe condurre ha un aumento esponenziale del senso di frustrazione e demoralizzazione.

 

Dare alle persone il maggior numero di informazioni possibile
Le persone che si trovano in quarantena spesso temono di poter contagiare o di poter essere contagiati dagli altri. Spesso sviluppano queste considerazioni catastrofiche anche a causa di informazioni inadeguate o fuorvianti; perciò è necessario che la quantità di informazioni e la qualità delle stesse siano adeguate, al fine di rassicurare la popolazione in quarantena.
Per contenere la noia e l’isolamento, è necessario che la popolazione sia fornita di accessi alle reti sociali telematiche, per poter gestire i sentimenti di esclusione e stress correlati alla quarantena.
Diffondere sentimenti positivi derivanti dall’idea che gli altri possano trarre un beneficio dalla stessa nostra situazione sembra essere un fattore facilitante di sopportazione della frustrazione. Rinforzare il concetto che la quarantena significa tenere se stessi e gli altri al sicuro è un motore di altruismo e generosità; tuttavia senza adeguata informazione questo sentimento rischia di svanire piuttosto velocemente.
 
Aiutare e sostenere chi ha bisogno
In questo momento di eccezionale emergenza, vi sono alcune categorie professionali che meritano una speciale attenzione, perché sottoposte a ritmi di lavoro particolarmente stressanti (quali operatori di polizia, personale operante nei servizi di prima necessità) o perché devono mettere in campo in tempi rapidi risorse nuove per rispondere alle richieste del contesto (ad esempio gli insegnanti, alle prese con la necessità di garantire una continuità formativa con modalità diverse; gli impiegati che si cimentano con lo smart working; gli amministratori e le agenzie sociali; i liberi professionisti, che devono confrontarsi con il “vuoto” lavorativo e le preoccupazioni economiche).
Senza dimenticare le esigenze della famiglia, primo connettore dei legami sociali e delle appartenenze comunitarie, che si trova a rispondere alle istanze di rassicurazione da parte dei figli bambini e adolescenti, alle prese con un evento eccezionale, ma anche ad affrontare preoccupazioni per la salute e il futuro lavorativo.

Le Istituzioni al servizio degli Operatori e della cittadinanza.
Il Dipartimento di Salute Mentale ASL Lecce mette a disposizione i suoi professionisti, Psichiatri e Psicologi, per promuovere la resilienza individuale e l’utilizzo ottimale delle risorse personali, implementare i meccanismi di gestione dello stress, mantenere il benessere psichico della comunità.
Tutti i Professionisti del Dipartimento hanno dato piena disponibilità; tuttavia abbiamo pensato di coinvolgere gli Psichiatri e Psicologi in servizio presso i Centri di Salute Mentale con attività assistenziale h/12 (Lecce, Campi Salentina, Nardò, Casarano), la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, i Servizi Psichiatrici Ospedalieri (questi ultimi solo con linea riservata agli Operatori ASL Lecce).
Di concerto con la Direzione Generale ASL Lecce, abbiamo attivato un servizio di supporto psicologico/psichiatrico gratuito, che permette di confrontarsi telefonicamente con operatori qualificati (servizio che, a breve, potrà svilupparsi anche online, in video sulla piattaforma cui la ASL Lecce sta lavorando), disponibile dal lunedì al venerdì, in fasce orarie precise e dedicate.

Sono disponibili 2 distinte linee telefoniche, ciascuna dedicata a:
1. Operatori sanitari della ASL Lecce, che lavorano in prima linea negli ospedali e sul territorio per fronteggiare l’emergenza epidemiologica;
2. Popolazione generale della provincia di Lecce, per fornire un supporto, abbattere la barriera del timore nella richiesta di aiuto, offrire guida e informazioni sulla necessità eventuale di un aiuto specializzato.

Naturalmente tutte le Persone in cura presso i Servizi per la Salute Mentale continueranno a ricevere assistenza secondo le consuete modalità.
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Si allega una tabella in cui sono indicati gli Specialisti che risponderanno alle chiamate, l’unità operativa di appartenenza, le fasce orarie in cui sarà possibile contattarli, l’indirizzo mail e, infine, i numeri di telefono:
il primo dedicato esclusivamente agli Operatori sanitari della ASL Lecce;
il secondo dedicato Popolazione generale della provincia di Lecce.

 

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Inserito da :

U.O.S.D. Comunicazione e Informazione Istituzionale

Data di pubblicazione:

26/03/2020

Ultimo aggiornamento:

27/03/2020