In classe ho un bambino che…

…potrebbe avere attacchi d’ asma. 

…potrebbe avere una crisi epilettica.

Che posso fare in questi casi?

Questa la domanda che il dirigente scolastico Giovanni Tartaglia della Scuola Martellotta ha rivolto alla direttrice del Dipartimento Cure Primarie dell’ ASL di Taranto, Giuseppina Ronzino, interpretando una domanda che molti insegnanti delle Scuole di ogni ordine e grado, di qualsiasi città italiana, si fanno ogni giorno.

Questa volta però la risposta non ha tardato ad arrivare: alle 15:00 di qualche giorno fa le dottoresse D’Eredità (specialista in Pneumologia), Lucarella (specialista in Neuropsichiatria) e Russo (Pediatra di Libera Scelta) hanno incontrato un folto gruppo di docenti della Scuola Martellotta. Tutti rigorosamente al di fuori dell’ orario di servizio.

Andando via dalla scuola abbiamo avuto l’ impressione di aver compreso meglio quattro parole cruciali ricorrenti -ahinoi! in inglese- nei mondi della salute e dell’ educazione: empowerment, engagement, confidence, coping.

Empowerment: potenziamento della capacità di far fronte a una situazione critica. Il lettore che non ha partecipato può solo immaginare come la dr Lucarella, in 10 minuti abbia mostrato ai docenti cosa fare nel corso di una crisi epilettica. Utilizzando un setting di simulazione improvvisato, ma assai rigoroso, reso possibile da un volontario d’ eccezione: il preside, ha potuto mostrare alle docenti come adagiare il capo o come ‘accompagnare la crisi’; ha falsificato credenze tanto diffuse quanto infondate; ha insegnato processi di decision making (Devo aspettare? somministrare il farmaco? chiamare il 118?) ed ha proposto criteri oggettivi alla portata di chi, come l’ insegnante o l’ ATA, non possiede cognizioni specialistiche di tipo sanitario e, pertanto, non può esercitare alcuna discrezionalità tecnica, come precisato dalle Linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all'assistenza di studenti che necessitano della somministrazione di farmaci in orario scolastico, emanate dal MIUR d'intesa con il Ministero della Salute già nel 2005. In realtà, con la simulazione, la neuropsichiatra ha permesso ai docenti di conoscere come si presenta una crisi epilettica in modo che quando se la dovessero trovare davanti, sapranno ri-conoscerla in modo corretto.

Engagement: letteralmente significa fidanzamento. L’ intervento della dr D’ Eredità ha creato un gruppo “engaged” ovvero consapevole, equipaggiato delle conoscenze, competenze e motivazioni necessarie per agire nella criticità di una crisi d’ Asma in un modo più costruttivo e proattivo. Il contributo della Pneumologa è stato centrato sul sistema bambino asmatico-adulti che se ne prendono cura mettendo in luce che prendersi cura della persona non è meno importante che curare la sua malattia. Gli insegnanti non hanno solo ricevuto informazioni, ma hanno partecipato alla costruzione del modus operandi da poter attuare nel contesto scolastico al fine di massimizzarne l’ efficacia e la sostenibilità organizzativa dell’ intervento non clinico da attuare nella scuola:

Confidence: sappiamo tutti come la fiducia sia una derrata di cui c’è forte richiesta, ma che scarseggia da tempo. In realtà l’ intervento della dr Russo, pediatra di famiglia nel quartiere Tamburi di Taranto, ha contribuito a far crescere tra i presenti l’ importanza della relazione dell’ insegnante e della Scuola, con il Medico e la Asl. Queste relazioni sono come la trama e l’ ordito del tessuto sociale e assistenziale che viene creato intorno al bambino. Le relazioni sono generative e dall’ incontro di due persone come di due istituzioni può nascere un nuovo che prima non c’era; prima nessuno avrebbe potuto immaginare e, soprattutto, nessuno avrebbe potuto creare da solo. Cosicchè dal contesto proattivo della Scuola Martellotta che incontra il Distretto Socio Sanitario è nata l’ iniziativa di produrre, editare e pubblicare una collana di video con lo scopo di raccogliere le conoscenze degli specialisti sanitari e renderle disponibili per tutti gli insegnanti e gli operatori ATA delle Scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia.

Coping. Chi è il destinatario di quest’ azione e dell’ insieme di misure statali, regionali e territoriali di cui diamo conto in questa pagina? Il lettore attento dirà subito: il bambino fragile, non v’è dubbio. Eppure la dr Ronzino, nel corso dell’ incontro, ha proposto un punto di vista che fin’ora è sfuggito ai più: in realtà la destinataria ultima è la Comunità che vedrà crescere al suo interno quella che noi Analisti del Comportamento chiamiamo ‘abilità di coping’, ovvero quell’ insieme di strategie mentali e comportamentali che una persona mette in atto per gestire e fronteggiare le situazioni problematiche. Insegnanti capaci di far fronte a situazioni critiche, sono modelli credibili per gli alunni -per tutti gli alunni- che, finalmente, tornano ad apprendere dagli adulti a ‘non perdere la testa’ quando vedono venire avanti, nella loro vita, una criticità.

La direzione strategica della Asl di Taranto, con iniziative come questa, intende dare vita alle parole che la Regione Puglia ha scritto nella DGR 9 agosto 2021, n. 1403 con cui è stato approvato lo schema di protocollo d’intesa tra Regione, ASL e Ufficio Scolastico Regionale per la somministrazione di farmaci in orario scolastico:<<Ogni bambino ha il diritto di essere tutelato per gli aspetti che riguardano la sua salute, intendendo con questo termine uno stato di benessere complessivo che è definito da una pluralità di variabili interdipendenti di tipo fisico, psichico, relazionale e ambientale e che la comunità sociale e le istituzioni riconoscono e difendono non solo come bene individuale ma come valore collettivo.

Un riguardo ancora maggiore va dedicato ai bambini e ai ragazzi affetti da patologie croniche ovvero che richiedano la somministrazione della terapia farmacologica durante l’orario scolastico, affinché il ruolo genitoriale sia adeguatamente supportato e sostenuto in ogni fase dell’evoluzione della malattia e non vengano compromessi lo sviluppo psico-fisico del minore ed il suo inserimento nella vita sociale.

L’essere portatori di una patologia specifica non deve costituire fattore di emarginazione per lo studente.

Le problematiche connesse alla presenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico sono da tempo all’attenzione delle Istituzioni e delle associazioni delle famiglie.

Gli studenti che frequentano ogni ordine e grado di scuola, possono avere la necessità della somministrazione di farmaci in ambito scolastico a causa di patologie le cui manifestazioni acute possono manifestarsi in modo non prevedibile>>.

 

Donato Salfi

 

Data di pubblicazione:

14/11/2022

Ultimo aggiornamento:

24/01/2023