Le IBD tra passato e futuro - II stagione

Il razionale

Il trattamento delle IBD ha visto negli ultimi 20 anni l'introduzione di tante nuove terapie (farmaci biologici e small molecules) che hanno sicura mente rivoluzionato l'approccio terapeutico, forse modificando la storia clinica delle malattie. Non abbiamo, ad oggi, la possibilità di profilazione dei pazienti e quindi la possibilità di ottimizzare i singoli meccanismi di azione dei farmaci applicandoli alle singole caratteristiche citochiniche di ogni paziente. È tempo, quindi, di riflettere sul presente cercando di capire come meglio utilizzare le singole classi di farmaco, ma anche di guardare al futuro di sempre più nuove strategie terapeutiche. È anche tempo di riflettere sull'utilizzo delle metodiche diagnostiche applicate alle IBD valutando presente e prospettive di migliore utilizzo. Questo convegno ha l'obiettivo, sempre stringente, di porre problemi e dare risposte concrete utili ad un sempre migliore approccio clinico alle malattie infiammatorie croniche.

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Comunicato Stampa

Le tante nuove terapie che negli ultimi anni hanno rivoluzionato il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali come colite ulcerosa e morbo di Crohn. E’ stato questo il filo conduttore del congresso nazionale sulle Ibd organizzato per due giorni dall’Irccs “S. De Bellis” di Castellana Grotte, l’istituto nazionale di gastroenterologia centro di riferimento in Puglia per le Ibd con oltre 460 ricoveri nel 2024 e circa 1.800 pazienti in carico. Ai lavori, distinti in quattro sessioni di dibattito, hanno partecipato i massimi esperti nazionali del settore e specialisti di altre discipline coinvolte nella gestione delle malattie infiammatorie intestinali croniche. 
“Abbiamo fatto una carrellata sul futuro delle terapie passando da casi clinici, valutazioni chirurgiche e confronti sulle controversie ancora presenti, come l’ecografia, l’uso degli scores endoscopici ed istologici nella colite ulcerosa”, ha riassunto il dottor Mauro Mastronardi, promotore del congresso e responsabile della Unità Operativa Ibd del “De Bellis”. “Altro aspetto fondamentale – ha proseguito Mastronardi – l’ascolto della voce dei pazienti, i loro bisogni insoddisfatti proprio per dare risposte concrete e utili”. 
Tra i relatori il prof. Paolo Gionchetti dell’Università di Bologna che ha sottolineato come “siano cresciuti i farmaci biotecnologici, molto efficaci nei pazienti più gravi in cui la malattia è più aggressiva”, ma nello stesso tempo ha evidenziato “la necessità, l’importanza della medicina personalizzata in quanto nei pazienti che hanno un andamento indolente della malattia le terapie tradizionali continuano ad avere un grande ruolo. Cercare di migliorare le strategie, capire quale utilizzare prima, quando cambiare farmaco o quando è necessario pensare alla chirurgia nei pazienti più complessi – ha commentato il responsabile delle Ibd del Policlinico Sant’Orsola – è stato lo scopo di questo utile confronto”.
“L’Irccs De Bellis continuerà ad investire nella cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali, puntando soprattutto sulla sensibilizzazione del territorio alla prevenzione”, ha concluso il presidente del Civ dell’istituto Enzo Delvecchio il quale ha annunciato per il 2025 “la novità della istituzione del registro delle Ibd che conterrà la documentazione sanitaria di tutti i pazienti seguiti dal “De Bellis”.

Data di pubblicazione:

20/01/2025

Ultimo aggiornamento:

10/02/2025