Piramide della ricerca all'istituto tumori di Bari. Stabilizzati altri 11 ricercatori

Stipulati 11 nuovi contratti per ricercatori dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari. Si tratta della seconda tranche di reclutamento della cosiddetta 'Piramide della Ricerca', la normativa riservata al personale precario degli Irccs che aveva già consentito, lo scorso dicembre, la stabilizzazione di 18 ricercatori.

Sempre meno precari e sempre più donne nei laboratori di ricerca dell'istituto tumori 'Giovanni Paolo II' Irccs. Oggi, 11 ricercatori, già in servizio all'istituto di Bari con rapporti di lavoro flessibile, hanno sottoscritto un contratto di assunzione a tempo determinato di 5 anni, con la prospettiva del successivo inquadramento a tempo indeterminato. Si tratta della seconda tranche di reclutamento della cosiddetta 'Piramide della Ricerca', la normativa riservata al personale precario degli Irccs (art.1, comma 432 della legge n. 205 del 27 dicembre 2017) che aveva già consentito, lo scorso dicembre, la stabilizzazione di 18 ricercatori. Con la firma dei nuovi contratti, la ricerca dell'istituto tumori è sempre più nelle mani delle donne: degli 11 ricercatori stabilizzati, 9 sono donne. Il personale assunto entra con profilo di ricercatore sanitario (9 ricercatori) e di collaboratori professionali di ricerca sanitaria (2 ricercatori). In occasione della stipula dei contratti, il direttore scientifico dell'istituto, Angelo Paradiso, ha presentato, uno per uno i «preziosi, giovani collaboratori». Intervenuta in videoconferenza, Maria Novella Luciani, della direzione generale della ricerca e dell'innovazione in sanità del Ministero della Salute, ha rimarcato «l'avvio di un nuovo percorso professionale più stabile, che permetterà una migliore programmazione, in un sistema di relazioni, reti, professionalità e riconoscimenti sempre più grandi». Antonio Delvino, direttore generale dell'Istituto: «Questi ricercatori hanno accettato questo incarico con convinzione, e non certo solo per convenienza. Avrebbero infatti potuto scegliere strade più semplici, forse meglio retribuite. Hanno invece confermato il loro impegno qui, dedicando cuore e cervello, capacità e competenze, a questo lavoro, perchè sanno che, oggi, negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, è possibile fare ricerca ai massimi livelli, pur con scarse risorse pubbliche e quasi inesistenti risorse private».

Data di pubblicazione:

30/04/2020

Ultimo aggiornamento:

30/04/2020