Curiamo la corruzione: alla Asl di Bari il progetto pilota

Emiliano: "Trasparenza, integrità e responsabilità: la corruzione è un costo enorme che va curato"

Il presidente Michele Emiliano, il Direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni e il Direttore Generale della Asl Bari Vito Montanaro hanno presentato oggi il progetto "Curiamo la corruzione", realizzato da Trasparency International in collaborazione con Censis, Ispe Sanità e Rissc. Con l'obiettivo della lotta alla corruzione sono state coinvolte la Asl Bari come Azienda pilota, l'Asst di Melegnano e della Martesana (Milano), l'Asp di Siracusa e l'Assp di Trento.

“Questo non  è il solito progetto al quale si aderisce e basta - ha detto Emiliano - da oggi comincia una guerra alla corruzione ed è una guerra che deve cominciare chiedendo all’avversario di arrendersi senza combattere perché il mondo è cambiato, perché il denaro disponibile non è infinito e perché i diritti delle persone non sono più compatibili con gli abusi delle altre persone, di quelli cioè che hanno pensato che la loro vita dovesse girare sempre allo stesso modo. Questa guerra verrà sperimentata dalla Asl di Bari, che è una delle più complesse d’Italia, e quando avremo consapevolezza che il metodo funziona, verrà applicato alle altre Asl con grande celerità perché la corruzione è un costo enorme che va frenato subito. Noi pensiamo che questo sia l’unico metodo possibile per combatterla senza fare retorica”.

Il progetto ha un obiettivo molto ambizioso: aiutare il sistema sanitario nazionale a ridurre il livello di corruzione grazie a una maggior trasparenza, integrità e responsabilità.

Le attività in programma mirano innanzitutto ad aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, a istruire e formare dirigenti e staff e a implementare e testare sul campo strumenti anti-corruzione e modelli organizzativi innovativi. Nella Asl di Bari gli strumenti anticorruzione verranno testati e monitorati per 2 anni in collaborazione con il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e lo staff designato dalle organizzazioni.

La collaborazione ha l’obiettivo di aiutare l’azienda a mitigare i rischi di corruzione e di spreco e aumentare l’efficienza per offrire un servizio sempre migliore ai cittadini.

L’Italia è uno dei Paesi europei in cui la corruzione in sanità è particolarmente percepita. Questa dato trova conferma in Puglia, regione che si classifica al 19° posto per livello di corruzione percepita a confronto con le altre regioni italiane. Oltre a momenti di formazione anticorruzione, l’azienda sanitaria barese avrà modo di testare tra gli altri strumenti innovativi per il whistleblowing (possibilità di segnalare in maniera documentata e con la tutela massima di anonimato comportamenti illeciti), per la pubblicazione dei dati aperti, per garantire l’accesso alle informazioni ai cittadini, per rendere più sicure le gare d’appalto. 

“Le segnalazioni non solo dei dipendenti ma di tutti coloro che sono interessati – ha specificato il direttore generale della Asl di Bari Vito Montanaro - sono un binario parallelo a quello che è lo scopo fondamentale del progetto, che è quello di mettere in trasparenza le procedure di governance delle aziende sanitarie, aziende molto complesse nella loro organizzazione. Vi sarà un percorso parallelo perché laddove i percorsi gestiti non siano sufficienti ad evitare comportamenti opportunistici da parte degli operatori del settore, potranno essere inviate segnalazioni in forma anonima all’azienda, all’ufficio anticorruzione. Queste informazioni saranno utilizzate per l’inserimento nella procedura di Whistleblowing, una procedura informatica, oltre che organizzativa, fruibile a partire dal prossimo mese di aprile direttamente sul sito di Transparency, il luogo fisico all’interno del quale le riflessioni potranno essere contenute ed esaminate”.

Il modello prevede all’inizio una fase formativa seguita da una fase amministrativa, da una fase di revisione dei sistemi di organizzazione delle aziende che partecipano al progetto, la descrizione cioè dei percorsi amministrative gestiti, per la fase della spesa, che verranno messi a fattore comune e dai quali deriverà una best practice che poi sarà considerata quella da utilizzare nelle quattro aziende che partecipano al progetto. 

"La sfida è più culturale che procedurale o amministrativa - ha detto Giovanni Gorgoni, Direttore Dipartimento per la promozione della Salute - molti tra gli strumenti messi in campo da Transparency International sono già a disposizione di tutte le aziende sanitarie pubbliche e quindi potrebbero essere già applicati, ma i numeri ci raccontano un'altra realtà. In Italia la corruzione e le frodi in sanità valgono 6 miliardi di euro, cioè più del 5 per cento della spesa sanitaria pubblica. In Puglia è molto difficile dirlo, ma la corruzione potrebbe valere tra i 100 e i 250 milioni di euro, cifra evidentemente di non poco conto. Per questo, iniziative di questo tipo di lotta alla curruzione non possono che essere sostenute e ampliate anche ad altre aziende".

Per maggiori informazioni sul progetto: 

www.curiamolacorruzione.it  

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Inserito da :

Redazione regionale PugliaSalute

Data di pubblicazione:

14/03/2016

Ultimo aggiornamento:

13/04/2016