Procreazione Medicalmente Assistita. La Puglia eroga, come LEA, le prestazioni di PMA

In attesa che si stabiliscano le tariffe, la Puglia non aspetta e con una delibera di Giunta individua i soggetti che possono erogare queste prestazioni con le tariffe e le condizioni di rimborsabilità. 800mila euro per i sei centri accreditati fino alla fine del 2017.

La Regione Puglia, con delibera di Giunta approvata nel corso della seduta di venerdì scorso "Prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) – Disposizioni transitorie a seguito dell'approvazione del DPCM 12 gennaio 2017 – Accreditamento provvisorio del Centri di PMA", ha inteso disciplinare le modalità di erogazione, come LEA, della prestazioni di PMA omologa ed eterologa, in attesa che si definiscano, attraverso un decreto del Ministero della Salute, non ancora approvato, le tariffe massime delle prestazioni.

L'esecutività della delibera è però subordinata al parere che esprimerà il Tavolo congiunto Ministero della Salute e MEF per la verifica degli adempimenti regionali relativi al PO 2016/2018.

Infatti, alle regioni in piano operativo o in piano di rientro, è preclusa la possibilità di garantire, sia con oneri a carico del Sistema sanitario regionale che con oneri a carico del bilancio autonomo regionale, prestazioni sanitarie non comprese nei LEA. Occorre dunque prima, e in fretta, stabilire le tariffe a livello nazionale per poi poter applicare pienamente il DPCM nella parte riguardante la PMA. 

Nelle more dell'approvazione della delibera di Giunta da parte del Tavolo congiunto Ministero della Salute e MEF per la verifica degli adempimenti regionali relativi al PO 2016/2018, la volontà del giunta Emiliano, espressa in delibera, è prima di tutto quella di confermare il contributo economico (art. 22 della legge regionale n. 45 del 30 dicembre 2013) che la Regione ha introdotto a valere sul Fondo Sociale Regionale per il sostegno alle famiglie che accedono alle tecniche di PMA e poi quella di sottoscrivere gli accordi contrattuali con i Centri PMA provvisoriamente accreditati.

 

Questo è l'elenco dei sei Centri PMA provvisoriamente accreditati in possesso dei requisiti, unici centri a poter effettuare la prestazione:

Centro PMA Casa di Cura Santa Maria Via De Ferrariis, 18/D BARI
Centro di PMA San Luca Via Orazio Flacco 11/5 BARI
MomòFertilife SRL Via Cala dell'Arciprete, 2/N – BISCEGLIE
Centro Salus Via Appia, 366  BRINDISI
Centro Progenia S.S.7 – c/o Cittadella della Ricerca BRINDISI
Centro di Riproduzione e Andrologia CREA SRL Via Scoglio del Tonno, 79/A TARANTO

 

La Giunta ha anche individuato un FONDO UNICO di remunerazione valevole per l'anno 2017 ai fini della contrattualizzazione dei centri di PMA provvisoriamente accreditati. In fase di prima applicazione ed in via sperimentale, si è individuata la somma di 800mila euro a valere sul fondo sanitario regionale, così suddiviso: 100mila euro da destinare a cicli di PMA di primo livello (ciclo di inseminazione intrauterina IUI) e 700mila euro da destinare ai cicli completi di II livello (per esemplificazione ICSI comprensivo di agoaspirazione ecoguidata dei follicoli e trasferimento embrione).
La Regione Puglia già con la legge regionale 45 del 30 dicembre del 2013 aveva previsto un contributo economico, a valere sul Fondo Sociale Regionale, per il sostegno alle famiglie che accedono alle tecniche di PMA con un contributo nella misura di 400 euro per ciascun percorso di PMA che si avvalga di tecniche di I livello, ovvero nella misura di 1000 euro per ciascun percorso di PMA che si avvalga di tecniche di II e III livello, e comunque nella misura massima di due percorsi per coppia.

Inserito da :

Redazione regionale PugliaSalute

Data di pubblicazione:

24/07/2017

Ultimo aggiornamento:

19/12/2017