Le IBD fra Passato e Futuro - 26/27 Gennaio 2024

Le malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa) rappresentano disordini intestinali cronici
che incidono negativamente sulla qualità della vita interessando in una buona parte dei casi soggetti in tarda età. La gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali ha visto grandi cambiamenti nella gestione grazie a nuove terapie come i biologici di seconda linea. La gestione delle IBD è in continua evoluzione sia in termini di strategie, sia grazie ai nuovi farmaci e alle novità tecnologiche. Il trattamento farmacologico, dalla terapia tradizionale con la mesalazina alle terapie biologi che e alle small molecules, gioca un ruolo determinante nell’indurre la remissione clinica della malattia mantenendo i pazienti liberi da riacutizzazioni della patologia. Il giusto regime terapeutico può quindi assicurare una migliore qualità della vita ed evitare le complicazioni di un intervento chirurgico. È necessaria la personalizzazione della strategia terapeutica cercando di valutare con attenzione tutti gli aspetti della malattia e del paziente.

Comunicato Stampa:

Due giornate di lavori dedicati alle malattie infiammatorie intestinali in cui è emersa l’attuale evoluzione degli obiettivi terapeutici sempre più ambiziosi, quali la guarigione mucosale ed istologica per la colite ulcerosa e la guarigione transmurale per la malattia di Crohn che implicano una evoluzione sempre migliore, in termini di remissione della malattia e di percezione di benessere da parte dei pazienti affetti.

E’ quanto è emerso in sintesi dal congresso organizzato nel fine settimana dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico specializzato in gastroenterologia “S. De Bellis” di Castellana Grotte che ha visto l’intervento di relatori di fama nazionale e una nutrita partecipazione. Come ha spiegato il responsabile scientifico del congresso, il dottor Mauro Mastronardi, “persiste una discrepanza fra le potenzialità delle nuove terapie disponibili (farmaci biotecnologici e “small molecules”) e l’attuale mancanza di marcatori di risposta alle singole terapie, condizione che non consente la profilazione del paziente e la conseguente mancata sartorializzazione del trattamento. Più concreto – ha proseguito il direttore dell’unità operativa del “De Bellis” dedicata alle Ibd – il ruolo della chirurgia a cui è stata riservata la seconda giornata dei lavori in cui sono state valutate tecniche di intervento innovative e tecniche di trattamento della malattia perianale fistolizzante complicante la malattia di Crohn mediante l’uso delle cellule staminali”.

Centro di riferimento regionale in Puglia per le malattie infiammatorie croniche intestinali, il “De Bellis” dispone di 12 posti letto, alcuni dei quali riservati alle urgenze, ha in carico oltre 1.500 pazienti affetti da Ibd e ha effettuato nel 2023 circa 450 ricoveri. “Continueremo a investire in questo campo – ha dichiarato nel suo saluto al congresso il presidente del Civ Enzo Delvecchio – e giornate come queste servono non solo a fare il punto sulle terapie ma anche e soprattutto a sensibilizzare la popolazione a curarsi in maniera adeguata sin dall’esordio della malattia”.

 

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Data di pubblicazione:

09/01/2024

Ultimo aggiornamento:

29/01/2024