L'ambulatorio è attivo presso l'Ospedale Dimiccoli di Barletta, afferisce all'unità operativa di Dialisi e Nefrologia diretta da Salvatore Di Paolo, ed è realizzato grazie alla collaborazione di più unità operative. 

In Italia, i soggetti di età compresa tra i 35 e i 79 anni affetti da malattia renale cronica di diversa severità ammontano a circa 2 milioni e duecentomila (Studio CARHES, patrocinato dalla Società Italiana di Nefrologia). Per estrapolazione, nella Provincia BAT nella stessa fascia di età i soggetti con malattia renale cronica ammonterebbero a circa 14.500, di cui circa 5700 con patologia moderato-severa. Una parte rilevante di questi soggetti non sa di avere una patologia renale, perché mai sottoposti ad alcuna valutazione.

Da questi dati, si evince la necessità di semplici procedure di screening, per individuare precocemente gli individui affetti, in specie nelle categorie a più elevato rischio: diabetici, ipertesi, obesi. La diagnosi precoce, e la gestione di appropriati interventi terapeutici, richiedono la stretta collaborazione tra specialisti ospedalieri e strutture sanitarie territoriali.

Nei pazienti con patologia renale avanzata, è cruciale l’accesso tempestivo alle strutture specialistiche nefrologiche, non solo per la gestione della malattia renale cronica e delle sue complicanze, ma per preparare il paziente alla scelta consapevole della terapia sostitutiva della funzione renale. Il Progetto dell’Ambulatorio per la Malattia Renale Avanzata (MaReA) della Asl Bt si propone di affiancare il paziente con un approccio olistico a problematiche complesse. 

L’ambulatorio MaReA (Malattie Renali Avanzate) è stato attivato in via sperimentale a settembre e fino ad oggi sono stati arruolati 35 pazienti affetti da patologia renale severa.  L’ambulatorio MaReA è realizzato secondo un modello organizzativo multidisciplinare e nasce dalla collaborazione di diverse unità operative (Nefrologia e Dialisi, Gastroenterologia e il servizio di Psicologia clinica del Dipartimento di Salute Mentale). Nella gestione dei pazienti sono coinvolti nefrologi, infermieri di nefrologia, nutrizionisti, dietisti e psicologi che collaborano con la finalità esplicita di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.

L’intervento operativo risponde a diversi obiettivi:

  • fornire al paziente gli strumenti conoscitivi per una scelta consapevole della terapia sostitutiva della funzione renale (emodialisi, peritoneodialisi, trapianto);
  • rallentare la progressione della malattia renale, posticipando il ricorso alla dialisi, migliorare lo stato nutrizionale, ridurre i sintomi e le complicanze dell’uremia;
  • ridurre la necessità di ospedalizzazione dei pazienti per le complicanze dell’uremia ed il ricorso al trattamento dialitico in urgenza;
  • favorire il processo di elaborazione ed adattamento alla malattia, in previsione della dialisi o del trapianto;
  • iniziare con tempestività l’iter per l’inserimento dei pazienti in liste trapianto

 

La presa in carico del paziente è dunque di tipo “globale”, perché vengono presi in considerazione anche i risvolti sociali, psicologici e pedagogici della malattia. L’approccio integrato proposto favorisce una partecipazione attiva e consapevole del paziente al progetto di cura e lo prepara a una scelta che ne facilita la riabilitazione.

Il modello proposto ha anche un importante impatto socio-economico perché persegue:

  • il rallentamento della progressione della malattia renale avanzata, nell’intento di ritardare la necessità dei trattamenti sostitutivi;
  • il mantenimento in terapia conservativa dei “grandi anziani”;
  • la promozione del trattamento dialitico domiciliare;
  • l’immissione precoce in lista di attesa di trapianto renale;
  • l’incentivazione del trapianto renale da donatore vivente. 

Inserito da :

Maria Micaela Abbinante

Data di pubblicazione:

18/12/2017

Ultimo aggiornamento:

18/12/2017