Ridurre il ricorso al Taglio Cesareo: due giornate di formazione per gli operatori

Responsabilità, informazione e sostegno: un intervento pratico centrato sui protagonisti.

Giovedì 11 gennaio 2018 – ore 8,30-19 Polo Oncologico

Venerdì 12 gennaio 2018 – ore 8,30-19 Polo Oncologico

Abbattere il numero dei Tagli Cesarei per invertire la tendenza. Sarà questo il nucleo del corso di formazione, dedicato agli operatori sanitari, in programma giovedì 11 gennaio e venerdì 12 gennaio nel Polo Oncologico dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

L'aumento del numero di Tagli Cesarei (TC) nel mondo ha indotto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a raccomandare che la percentuale di tale procedura chirurgica atta a garantire il massimo beneficio complessivo per la madre e per il feto non sia superiore al 10-15%. In Italia il ricorso al Taglio Cesareo è in continuo aumento: è passato infatti dal 11% del 1980 al 38% del 2008.

Numerosi studi nazionali ed internazionali dimostrano che la maggior parte delle donne (87,6%), potendo scegliere, desidera un parto spontaneo. Il taglio cesareo ripetuto si ripercuote sulla spesa sanitaria, considerando che un TC costa circa il doppio di un parto vaginale e determina un aumento della morbilità materna e dei tempi di ricovero.

Il progetto europeo Optibirth, inserito nel programma Horizon 2020, svoltosi dal 2012 ad oggi presso 15 sedi universitarie in tre paesi europei tra cui l’Italia (capofila Genova con l'Ospedale Policlinico S.Martino), ha dimostrato che con un supporto adeguato ed una corretta informazione è possibile diminuire il tasso di TC attraverso l'aumento del numero di parti vaginali dopo taglio cesareo (VBAC).

Il Corso di formazione della ASL Lecce mira alla progressiva riduzione del tasso di TC rivolgendosi a tutti gli operatori responsabili della presa in carico delle donne in gravidanza, a partire dalla fase prenatale fino al parto, alla dimissione e in puerperio.

Obiettivo a lungo termine della iniziativa formativa è un passaggio dalla attuale cultura del rischio verso un ritorno alla normalità della nascita. il Corso si rivolge a tutti i ”clinicians”, cioè gli operatori che a vario titolo negli ambulatori prenatali, nelle sale parto ed operatorie, nei reparti degenza, nelle strutture territoriali (consultori) hanno in cura con le donne in gravidanza e le loro famiglie.

Una vasta mole di evidenze scientifiche, buone pratiche e ricerche, tra cui il progetto Optibirth, hanno dimostrato che la cultura può cambiare solo se si verifica uno scambio di tipo triangolare tra le donne, le ostetriche e i ginecologi, sottolineando:

a) il bisogno di informazione da parte dei consumatori (donne)

b) il ruolo di supporto delle ostetriche, tradizionalmente più vicine alle donne

c) il contributo del ginecologo favorevole al parto vaginale, definito in letteratura come ”opinion leader” insostituibile nel dare fiducia alle donne nelle loro competenze procreative

Un cambio culturale richiede il coinvolgimento di tutti gli operatori. Questo è reso possibile con l’organizzazione di due successive edizioni, in modo da permettere a tutti i professionisti di partecipare.

Scopi del progetto:

1. Diminuzione dei tagli cesarei

2. Aumento dei VBAC (Parto Vaginale Dopo Cesareo)

Obiettivi formativi:

Alla fine del corso i partecipanti dovrebbero essere in grado di

1. Analizzare criticamente la letteratura relativa al ricorso inappropriato al Taglio cesareo

2. Discutere l'importanza dell'offerta informativa/formativa nel passaggio da una cultura del

rischio alla normalità della nascita attraverso un approccio evidence-based

3. Gestire il rischio clinico e l’analisi dei meccanismi che facilitano gli errori

4. Analizzare i nuovi profili di responsabilità professionale dopo le modifiche legislative della legge 24/2017

5. Esaminare lo stato dell’arte in Ostetricia evidenziando criticità teorico pratiche (cultura vs skills)

6. Sviluppare le competenze di comunicazione necessarie ai medici e ai professionisti sanitari per

informare correttamente e sostenere le donne in gravidanza (triangolazione ostetrica, donna, ginecologo)

7. Sviluppare le competenze di comprensione verso le scelte delle donne in gravidanza e

negoziazione per arrivare ad una decisione condivisa (shared decision making)

8. Adottare le più appropriate modalità di sorveglianza del benessere materno fetale nelle donne pre-cesarizzate.

Il corso si avvale di docenti di altissimo profilo ed esperienza provenienti dall’Università di Genova e dalle Università di Goteborg (Svezia) e Maastricht (Olanda).

 

Inserito da :

Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

10/01/2018

Ultimo aggiornamento:

10/01/2018