La sicurezza del paziente ha costituito da sempre obiettivo prioritario; ma soltanto a partire dagli anni ’90 del secolo scorso su di essa si sono concentrate le attenzioni di operatori ed organizzatori; contestualmente all’interesse -strettamente correlato- per il miglioramento della qualità delle prestazioni e dei sistemi sanitari.
Ogni programma per la qualità deve assicurare al singolo paziente prestazioni dal miglior esito possibile in base alle conoscenze disponibili, con il minor consumo di risorse; e con il minor rischio di danni iatrogeni, con massima soddisfazione del paziente.
Le caratteristiche del sistema sanitario ideale si riassumono, quindi in:
- sicurezza
- efficacia
- centralità del paziente
- tempestività
- efficienza
- equità
L’Ufficio del Rischio Clinico della ASL Lecce è stato istituito con Deliberazione del Commissario Straordinario n.2142 del 14 giugno 2007; e collocato, in fase di prima attuazione, all’interno dell’Unità Operativa Programmazione e Controllo di Gestione e, solo successivamente, in staff alla Direzione Strategica aziendale.
Già i primi interventi hanno consentito di ottenere alcuni risultati utili nel metodo e nel merito delle questioni relative a:
- la raccolta di informazioni indispensabili alla gestione dei sinistri;
- la valutazione delle varie tipologie di danno in relazione all’eziologia ed alle figure ed alle attività professionali coinvolte;
- la verifica dei data-base esistenti e la loro integrazione, al fine di renderli efficaci per la gestione delle statistiche dei sinistri, necessarie anche al mercato assicurativo o ad altri soggetti chiamati a gestire il rapporto con i danneggiati;
- la valutazione delle richieste di risarcimento dei danni da medical malpractice;
- la gestione dei rapporti con i danneggiati e/o i loro studi legali per cercare, ove ritenuto opportuno, la composizione stragiudiziale della vicenda;
- la costituzione, in ciascuna delle Aziende e degli Istituti del Sistema Sanitario Regionale, del Comitato Valutazione Sinistri, organo deputato a studiare e valutare ciascun sinistro sotto il profilo giuridico e medico legale, e cercare di contemperare le esigenze di tutela risarcitoria della parte danneggiata e quelle di limitare l’impatto su risorse economiche che, per massima parte, gravano sull’ente e, quindi, sulla collettività;
- dare un contributo alla definizione della politica assicurativa aziendale.
Nei primi anni, l’attività è consistita nello studio particolareggiato delle principali cause di errore desunte -nella prima fase- dal monitoraggio delle richieste risarcitorie stragiudiziali e dei giudizi promossi nei confronti dell’Azienda, sia in ambito civilistico sia innanzi al giudice penale.
Tutti i sinistri sono stati raccolti e catalogati in un data base che contiene gli elementi atti ad identificarne il luogo di accadimento, la branca o le branche specialistiche interessate, la tipologia del sinistro, le notizie relative all’autorità giudiziaria procedente e l’esito della controversia.
Con il Comitato Valutazione Sinistri è stata avviata, inoltre, la gestione diretta dei sinistri in franchigia, valutando la fondatezza delle istanze risarcitorie e la congruità delle proposte transattive pervenute dall’assicuratore. Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei rapporti medico-paziente e medico-familiari del paziente, sovente caratterizzati da conflittualità elevata, tale da ridurre sensibilmente il livello di “qualità percepita”, anche in presenza di prestazioni sanitarie di ottimo livello tecnico. A questo proposito, sono studiate modalità originali di comunicazione con il paziente e di assistenza alla seconda vittima (medico o personale sanitario coinvolti) da utilizzare a valle dell’evento critico.
È stato, inoltre, avviato un percorso finalizzato:
- alla corretta identificazione del paziente;
- all’avvio di linee guida per le fattispecie peculiari di ogni singola Unità Operativa;
- alla tracciabilità dei dati di laboratorio e strumentali di ciascun paziente;
- alla cura analitica nella informazione ai pazienti ed alla conseguente assunzione e documentazione del consenso ai trattamenti diagnostico- terapeutici;
- al rapporto medico-familiari del paziente;
- alle modalità della dimissione ospedaliera;
- alle linee operative in tema di medicina necroscopica con aggiornamento della relativa modulistica.
È stata, inoltre, avviata attività di consulenza agli operatori sanitari del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” (e di tutta l’Azienda Sanitaria) in ordine a problematiche medico legali legate all’attività clinica, ai rapporti medico/paziente e medico/familiari del paziente, in tema di responsabilità professionale del medico e degli operatori sanitari ed anche in relazione alla valutazione di eventi avversi occorsi agli stessi operatori sanitari.
Sono stati elaborati protocolli in materia di ostetricia (parto analgesia) e di scintigrafia miocardica e sono in fase di avanzata realizzazione protocolli cardiologici dedicati al paziente chirurgico non cardiopatico.
È stata realizzata una nuova cartella clinica di Pronto Soccorso (che oggi si compendia nel verbale disponibile sul sistema regionale EDOTTO) che supera i limiti del singolo foglio di referto, certamente insufficiente a documentare le complesse attività di quella Unità Operativa, anche nell’intento di dare dignità formale -oltre che sostanziale - ad un atto medico (il rapporto – denuncia – relazione clinica di Pronto Soccorso) che costituisce, sovente, il “biglietto da visita” del Presidio Ospedaliero ed il primo punto di contatto con gli organi inquirenti e l’Autorità Giudiziaria.
Nella medesima ottica, la programmazione futura dell’U.O. Rischio Clinico ha avviato un percorso condiviso con la Struttura Burocratica Legale e con l’Ufficio Formazione Aziendale, volto a realizzare e discutere:
- l’aggiornamento di tutto il personale sui temi dell’informazione e del consenso;
- la programmazione di incontri periodici dedicati alla discussione degli errori, degli eventi sentinella e degli incidenti;
- linee guida per le varie fattispecie del percorso diagnostico e terapeutico;
- una cartella clinica Aziendale unica -pur con le doverose peculiarità di ciascuna delle attività sanitarie alle quali essa è dedicata, in attesa dell’istituzione del fascicolo sanitario informatizzato.
Tutte le attività sono state stata rivolte al perseguimento di obiettivi ambiziosi:
- l’incremento dei livelli di sicurezza del paziente mediante l’implementazione di raccomandazioni Ministeriali ed il recepimento di Deliberazioni di Giunta Regionale (introduzione della scheda di incident reporting e del Foglio Unico di Terapia, Raccomandazioni in Oncologia, identificazione del paziente, corretto utilizzo delle fiale di potassio concentrato, prevenzione delle cadute, raccomandazioni per la prevenzione e gestione delle lesioni da decubito, Linee Guida per la terapia del dolore post operatorio e protocollo per il parto indolore ecc.);
- l’aumento dell’efficienza e della tracciabilità dei percorsi (la rete regionale per la sindrome coronarica acuta e l’infarto miocardico acuto -SCA-STEMI, protocollo operativo in caso di presunta violenza sessuale, gli accertamenti in ordine alla nuova normativa sull’omicidio e lesioni personali stradali (i due ultimi, sottoscritti d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce);
- l’adempimento degli obblighi informativi mediante l’inserimento delle denunce di sinistro e degli eventi sentinella nel Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SIMES); finalizzato alla valutazione dei rischi ed al monitoraggio degli eventi avversi in ambito nazionale: strumento essenziale e preliminare ad ogni azione di miglioramento continuo in tema di rischio clinico.
- attività di formazione e informazione degli operatori sanitari. Vengono organizzati corsi ECM destinati a medici ed operatori delle professioni sanitarie, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della valenza giuridica degli atti medici: sia al fine di migliorare il rapporto medico/paziente (anche in una logica di qualità percepita); sia per perfezionare l’espressione documentale delle molteplici fattispecie della pratica clinica (informazione e consenso, prevenzione e gestione delle cadute del paziente, segreto professionale e obbligo di denuncia, limiti, consenso e rifiuto delle cure);
- istituzione di una rete di facilitatori per il rischio clinico, costituita da professionisti sanitari di tutte le Unità Operative ospedaliere e territoriali, al fine di agevolare la comunicazione e, quindi, da un lato la conoscenza delle problematiche di ciascuna struttura; e dall’altro, la rapida ed efficace divulgazione delle azioni di miglioramento intraprese.
È del tutto evidente che il percorso è lungo e difficile: per le oggettive, intrinseche complessità delle organizzazioni sanitarie, non sempre pensate nell’ottica della sicurezza e della semplificazione delle procedure nell’esclusivo interesse dell’utente.