«100 contro 100», nello stadio di Casarano la festa dove tutti scendono in campo, utenti e operatori psichiatrici

Dal torneo "La testa nel pallone" all'evento del "Capozza": protagonisti i calciatori di 30 Centri di Salute Mentale provenienti da 14 regioni italiane e cinque Paesi europei

Tutti in campo appassionatamente. “100 contro 100”, prima che una partita di calcio, è stata una grande festa, in cui utenti e operatori psichiatrici sono scesi in campo. In uno stadio vero, il “Capozza” di Casarano, dove però si vince semplicemente partecipando, divertendosi e dando libero sfogo alla voglia di stare con gli altri. La “Testa nel Pallone”, il torneo internazionale di calcio a sei organizzato dal Dipartimento Salute Mentale della Asl di Lecce, diretto da Serafino De Giorgi, e dall’Associazione Centri Sportivi italiani (ACSI), ha celebrato così ieri pomeriggio il suo momento ludico più alto.

Tutti e 200 a correre dietro a un pallone, tanti erano i partecipanti dei 30 Centri di Salute Mentale provenienti da 14 regioni italiane e cinque Paesi europei che hanno letteralmente riempito il rettangolo verde, trasformando una partita di calcio in un grande rito comunitario fuori dagli schemi. Anche grazie alle simpatiche incursioni di Gianni Ippoliti, “arbitro” per un giorno ma soprattutto conduttore televisivo avvezzo allo spettacolo (e molto ben assecondato dalle telecamere de “La Vita in Diretta”) e agli eventi legati a fini sociali e benefici. Uno spettacolo in piena regola, aperto dalla sfilata delle squadre iscritte al torneo accompagnate dalle partecipanti alla selezione di Miss Mondo e dalla banda musicale delle “Majorette” e chiuso con il concerto del gruppo “Los Locos”.

Tutto bello, divertente e imprevedibile. A bordo campo anche il direttore generale della ASL di Lecce, Silvana Melli: «Questa grande festa – ha commentato – è un’occasione per confrontarsi e riflettere sui temi legati all’inclusione sociale degli utenti dei Centri di Salute Mentale e alla capacità di coinvolgimento degli operatori, delle famiglie e dei volontari. Dietro il torneo c’è un grande lavoro di squadra che ha un obiettivo importante: migliorare la vita delle persone, dal punto di vista della riabilitazione e risocializzazione. Andare oltre lo stigma della malattia mentale è possibile e grandi eventi come questo dimostrano che lo si può fare divertendosi, senza barriere e pregiudizi ma in un grande momento di socialità che, davvero, fa bene a tutti». Agli utenti, agli operatori, alle famiglie, rappresentate dalle associazioni ASTSM Lecce e Nuove Speranze di Campi Salentina e San Cesario, e alle comunità del privato sociale della provincia di Lecce (Cento pietre, l'Adelfia, Dimora San Carlo, Castello Pio, Sol Levante, Villa Felice, Casa Amata e Villa Giulia), che hanno dato il loro contributo nell’organizzare una gran bella manifestazione capace di conciliare sport e salute.

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

30/05/2017

Ultimo aggiornamento:

30/05/2017