Dalla termoablazione all’ambulatorio dedicato, Galatina centro d’eccellenza per la cura del fegato

Epatologia Interventistica:

tecniche e nuove tecnologie

al servizio dei pazienti

di tutto il Salento

C’è la termoablazione, il “calore buono” che distrugge i piccoli tumori, e l’ambulatorio dedicato ai trapiantati e ai trapiantandi in lista d’attesa.

Nell’Ospedale di Galatina, da quasi dieci anni, è operativo uno dei miglior centri di Puglia per la cura del fegato. L’Epatologia Interventistica è una realtà nata e cresciuta in modo quasi spontaneo, come succede quando una felice intuizione e la necessità s’incontrano con il “materiale umano” giusto, e la volontà di fare buona Sanità si trasforma in un servizio funzionante. E’ successo così per Roberto Chiavaroli, epatologo e specialista in Malattie Infettive dell’Ospedale galatinese, che ha affinato per anni la tecnica e l’ha fatta diventare la terapia di riferimento per i pazienti del Salento colpiti da cirrosi o bisognosi di trapianto del fegato. Sino all’apertura di un ambulatorio aziendale, nel febbraio scorso, in cui è affiancato dall’infermiera professionale Maria Grazia de Pascalis.

 

E’ qui che, dal 2008, sono state eseguite - su tutto il territorio della ASL di Lecce - 214 termoablazioni ecoguidate (con radiofrequenza e microonde) di tumori primitivi e metastasi del fegato. E nel 2016 la ASL di Lecce ne ha rinforzato gli strumenti a disposizione, acquistando un nuovo sistema di termoablazione a microonde con antenne (aghi) multiple e sincrone: un’innovazione tecnologica che permette di distruggere aree di tessuto molto maggiori di 3 cm e con morfologia irregolare grazie al posizionamento di questi dispositivi (fino a 3 contemporaneamente) alla periferia delle neoplasie.

«La termoablazione e l’ambulatorio – spiega il dott. Chiavaroli – sono due punte di diamante, tra le altre, dell’offerta di Sanità che riusciamo ad assicurare nel nostro Ospedale. La tecnica per intervenire sulle Neoplasie epatiche è una realtà ormai consolidata nella nostra Asl. Nata per i tumori del fegato è oggi la terapia d’elezione per i piccoli tumori sino a 3 centimetri di grandezza ed è in fase di validazione per tumori più grandi e metastasi: otto volte su dieci, però, è la tecnica scelta per interventi in cui è necessaria la terapia e la chemio o la chirurgia sono troppo rischiose. Il vantaggio, rispetto a quest’ultime, sta proprio nella ridotta invasività e bassa rischiosità dell’intervento di termoablazione».

Un ago che penetra sottocute, guidato dagli “occhi” elettronici dell’ecografo, sino a raggiungere il bersaglio e a ”colpirlo” sfruttando il forte calore generato dalle onde elettromagnetiche: tutto in un quarto d’ora e in day hospital. «Naturalmente – chiarisce Chiavaroli – il trapianto rimane la soluzione di cura ideale. Ma nell’attesa che sia possibile farlo, la termoablazione rappresenta anche un’ottima terapia-ponte. E, del resto, la sua buona efficacia ne sta consentendo l’utilizzo anche in altri campi d’applicazione oltre al trattamento dei tumori epatici, spaziando dalla terapia locale dei tumori polmonari a quella delle lesioni renali, ossee e tiroidee».

Una terapia che, dunque, è un grande alleato nella lotta contro i tumori. Ed è utile, anche, perché consente, grazie all’ambulatorio creato ad hoc, di evitare lunghi viaggi fuori regione: «Questo tipo di struttura – rimarca il dott. Chiavaroli – si trova normalmente soltanto nei Centri Trapianto nazionali. Averla qui a Galatina, invece, permette ai trapiantati e a chi è già o aspira ad entrare in lista d’attesa, d’avere una prima valutazione e le successive visite di controllo senza dover affrontare costosi spostamenti sino a Roma o Napoli: non è un particolare di poco conto».

Grazie a questo servizio, dal 2008 ad oggi, nell’Epatologia Interventistica del Presidio ospedaliero di Galatina sono state effettuate circa 3000 biopsie epatiche e di lesioni focali del fegato e migliaia di toracentesi, paracentesi e drenaggi ecoguidati, aspirazioni ed alcolizzazioni di cisti parassitarie ed ascessi del fegato, 450 ecografie con mezzo di contrasto che permettono di fare diagnosi di Neoplasie del fegato senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e mezzo di contrasto iodato (più di 350 esami su fegato e milza). Un lavoro importante e spesso svolto nell’ombra. Sino ad oggi, almeno.

 

Inserito da :

Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

01/12/2016

Ultimo aggiornamento:

07/12/2016