Percorsi assistenziali e metodologia Lean, il contributo ASL Lecce al Forum Mediterraneo in Sanità 2017

Dai nuovi percorsi assistenziali alla gestione “snella” di processi ospedalieri con la metodologia  del Lean Thinking: in Fiera del Levante ampio confronto di idee e di progetti realizzati sul campo o in corso di attuazione.

 

 

Dai nuovi percorsi assistenziali alla gestione “snella” di processi ospedalieri. Nell’ampio confronto di idee del Forum Mediterraneo in Sanità, appena svoltosi in Fiera del Levante, ASL Lecce ha portato il suo interessante contributo di progetti realizzati sul campo o in corso di attuazione.

Il Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce, all’interno della sessione dedicata ai Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) nelle reti clinico-assistenziali, ha illustrato il suo punto di vista rispetto all'implementazione degli stessi nell’azienda sanitaria leccese. “La mission di un’azienda sanitaria – ha detto Sanguedolce – non è la produzione di linee guida ma la realizzazione e la verifica di percorsi assistenziali, con l’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi sanitari attraverso un più stretto rapporto anche tra ricerca clinica e pratica della medicina”.

Un percorso non semplice, perché la resistenza al cambiamento proviene da diversi fattori ed è generata da un insieme di barriere comportamentali e limiti organizzativi, che vanno dal timore di vedere limitata la propria autonomia decisionale alla difficoltà di applicare al singolo paziente le raccomandazioni cliniche.

In sostanza, è necessario adeguare i diversi processi che fanno parte del percorso assistenziale al contesto locale. “La realizzazione dei percorsi assistenziali – ha chiarito Sanguedolce – presenta diverse criticità. E’ necessario, quindi, migliorare l'attitudine al lavoro in gruppi multidisciplinari ed evitare che nella stessa azienda medesime problematiche vengano affrontare con percorsi assistenziali differenti. Un quadro che va monitorato utilizzando indicatori di processo e di esito, che ne documentino i risultati”.

All’interno della ASL Lecce sono stati messi a punto percorsi specifici. Per il Linfedema, ad esempio, si è applicato un approccio multidisciplinare, prevedendo équipe che comportano il coinvolgimento del fisiatra, del medico nucleare, del genetista e del fisioterapista.

Si muove invece sul versante del Lean Thinking, la metodologia del “pensiero snello” applicata alla Sanità, il progetto innovativo illustrato al Forum Mediterraneo dalla dirigente infermieristica Adelina Usai e classificatosi fra i tre migliori sui dieci presentati dalle aziende sanitarie e ospedaliere pugliesi. Si tratta di un percorso che riguarda la richiesta, due volte a settimana, di farmaci e dispositivi medici fatta dal reparto di Rianimazione alla farmacia ospedaliera.

Il progetto “Farmaco? Just in time” prevede di ridurre il tempo tra richiesta e consegna del 30 per cento, circa 120 minuti, rispetto alle cinque ore attuali. Un risultato ottenibile analizzando ogni passaggio del percorso, dalla struttura all’organizzazione, dalle risorse umane agli strumenti e coinvolgendo un team di lavoro chiamato ad alleggerire procedure o eliminare duplicazioni e lungaggini. “L’obiettivo da portare a casa – ha spiegato Usai – è fissato nella prima decade di novembre, quando riteniamo di poter rendere il processo adeguato alla filosofia “Lean Healthcare”, che mira a dare valore alla salute e a tutto quello che vi ruota attorno. Eliminare sprechi e diseconomie organizzative, del resto, può davvero aggiungere valore a molte attività ospedaliere, con un guadagno in termini di efficacia e di efficienza dei servizi, oltre che in un migliore impiego di risorse”.

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

16/09/2017

Ultimo aggiornamento:

16/09/2017