Pronto Soccorso “Fazzi”, Asl Lecce chiarisce: nessun caos, l’organico è adeguato ai flussi

Il Pronto Soccorso del “Fazzi” non è in emergenza, né patisce alcuna carenza di risorse: l’organico medico e infermieristico è assolutamente adeguato ai flussi di accesso registrati nel tempo

Il Pronto Soccorso del “Fazzi” non è in emergenza, né patisce alcuna carenza di risorse: l’organico medico e infermieristico è assolutamente adeguato ai flussi di accesso registrati nel tempo.

Le ricostruzioni giornalistiche degli ultimi giorni, forse perché innescate da alcuni casi specifici che hanno avuto maggiore eco mediatica - per i quali l’istruttoria interna dell’Asl è stata trasferita al comando dei Nas per quanto di competenza - , hanno offerto un’immagine del più grande Ospedale del Salento che, semplicemente, non corrisponde alla realtà e che Asl Lecce respinge in modo deciso.

Se la verità è sfuggente, come ha detto un noto giornalista, allora stiamo ai fatti: e non c’è nulla di più oggettivo dei dati. Quanto agli accessi, ad esempio, nel 2015 il Pronto Soccorso del “Fazzi” ne ha registrati 73.619, con una media giornaliera di 201. Nei primi nove mesi del 2016 gli accessi sono stati 54.179, mediamente 200 al giorno. Numeri importanti per un grande ospedale, non molto diversi, tuttavia, da quelli registrati in giro per l’Italia. A chiarirlo è la Simeu (Società italiana medicina emergenza urgenza), secondo la quale 7 persone su 10 potrebbero non andare in Ospedale, evitando così di ingolfarlo, peraltro sottoponendosi a lunghe attese: 4-5 ore per il codice verde (la media italiana).

A Lecce, per aggiungere altre cifre oggettive scevre da “coloriture”, il dato parziale del 2016 offre un quadro abbastanza coerente: 41.340 codici verdi, ovvero il 76 per cento. Più 3249 “bianchi”, 8896 “gialli” e 662 “rossi”. Tocca al Triage assegnare i codici in base alla gravità dei casi.

Di qui in poi, e veniamo alle risorse, è il personale medico e infermieristico a prendersi cura dei pazienti.  L’organico del Pronto Soccorso del “Fazzi” dispone di 20 medici a tempo pieno, più sei convenzionati a tempo parziale, impiegati nei tre turni; stesso discorso per il personale infermieristico, che dispone di 49 unità, comprese le sei del reparto speciale che si occupa dei detenuti: quando vi è necessità, naturalmente, altrimenti anche queste risorse sono impiegate nell’attività di routine. Troppi, pochi, giusti? E’ la dotazione in linea con gli standard nazionali e regionali, cui Asl Lecce si attiene.

Per far funzionare bene questa “macchina”, serve lo stesso tipo di rapporto che intercorre tra gli organi e l’organismo cui appartengono. Ed è quello che la direzione strategica aziendale chiede a tutto il suo personale, affinché le risorse vengano utilizzate al meglio, l’organizzazione e la gestione siano all’altezza. L’importante, per la direzione strategica di Asl Lecce, è che tutti condividano  responsabilità e obiettivi, facendo la propria parte. Se qualcosa non dovesse funzionare, allora sarà compito dell’Asl intervenire caso per caso per individuare il problema, verificando la congruità delle risorse, la validità dell’organizzazione, l’efficacia ed efficienza della gestione. Vale per il “Fazzi” e per tutte le altre strutture di Asl Lecce.

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

22/10/2016

Ultimo aggiornamento:

22/10/2016