Qualità della vita, nel Sistema Salute Lecce sale di 9 posizioni Il dg Melli: «Abbiamo imboccato la direzione giusta»

Melli: la “buona Sanità” non si fa

con le parole ma si costruisce

con atti, scelte e strategie

Il Sistema Salute di Lecce dà segni di vitalità, risalendo dal 73° al 64° posto tra le 110 province d’Italia. È la fotografia scattata dall’obiettivo di Italia Oggi, il quotidiano economico che da 18 anni realizza la ricerca sulla Qualità della Vita in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università La Sapienza di Roma. Per il direttore generale della Asl di Lecce, Silvana Melli, «lo studio offre uno spaccato significativo e misurato scientificamente di moltissimi aspetti della vita reale del nostro Paese e, nello stesso tempo, con metodo imparziale e oggettivo conforta l’azione incisiva di riorganizzazione e miglioramento dei servizi sanitari che la Direzione strategica della Asl sta portando avanti con determinazione».

Un “metro” che, per quanto riguarda il “Sistema Sanità”, prende in esame più di una dozzina di parametri osservati nel 2016 rispetto ai dati del 2015. In particolare, per la provincia di Lecce: organico medico e infermieristico (88^,  2 posti guadagnati), posti letto in reparti specialistici (35^, più 8), apparecchiature diagnostiche (71^, 2 posizioni perse), medici ospedalieri per cento posti letto (66^, più 1), personale infermieristico per cento posti letto (75^, più 18), personale tecnico-sanitario per cento posti letto (91^, più 7), altro personale per 100 posti letto (86^, posizione invariata), posti letto in Ostetricia e Ginecologia per mille abitanti (33^, meno 1), posti letto in Cardiologia, Cardiochirurgia  e Unità coronariche per mille abitanti (15^, più 2), posti letto in Rianimazione e Terapia Intensiva per mille abitanti (89^, meno 3), posti letto in Oncologia per mille abitanti (33^, meno 1), numero Tac e RMN per mille abitanti (98^, meno 3), numero apparecchiature Emodialisi per mille abitanti (38^, più 9), numero Gruppi Radiologici per mille abitanti (55^, invariata), numero ventilatori polmonari per mille abitanti (80^, meno 12).

«L’obiettivo del monitoraggio – spiega Silvana Melli – mi pare condivisibile, perché da una parte vuole stimolare il “dibattito sui percorsi da intraprendere per incrementare il benessere, non solo economico, delle comunità locali” e dall’altra intende “misurare e rendere di dominio pubblico il gap dell’azione politica e amministrativa”. Dal punto di vista particolare di chi opera in Sanità, uno degli ambiti forse più delicati tra quelli analizzati, registrare il segno positivo in buona parte dei parametri ci segnala che, come azienda sanitaria, abbiamo imboccato la strada giusta. Lecce, non va sottaciuto, è nella terza fascia: lontana dall’ultima, che ha livelli insufficienti di servizi e qualità, ma vicina alla seconda, che annovera le province con un livello accettabile. Lo stimolo che se ne può ricavare è duplice. I dati del monitoraggio, infatti, ci ricordano l’esistenza di questioni che vanno affrontate, ad esempio Cardiologia, Cardiochirurgia e Oncologia, oltre alla dotazione di Risonanze magnetiche e Tac. Tuttavia, queste criticità coincidono con i percorsi e con l’impegno ad acquisire le attrezzature, che sono già in fase di aggiudicazione o di assegnazione. Così come i risultati positivi rilevano delle punte d’eccellenza che “fanno morale” per proseguire con ancora maggiore impegno nel percorso virtuoso intrapreso, consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà e, nonostante ciò, anche convinti che la “buona Sanità” non si fa con le parole ma si costruisce, giorno per giorno, con atti, scelte e strategie. Ed è ciò che, in meno di un anno alla guida di Asl Lecce, viene certificato dalla ricerca di Italia Oggi».

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

29/11/2016

Ultimo aggiornamento:

08/12/2016