Sanità condivisa, ASL Lecce impegnata nel creare tavoli di lavoro con tutti i sindacati

Sul tappeto ci sono soprattutto le linee operative per gli investimenti in eccellenze sanitarie, risorse umane, innovazione tecnologica e infrastrutturale, organizzazione sanitaria territoriale

La ASL Lecce è impegnata in prima linea per costruire una Sanità condivisa. La Direzione Strategica, infatti, sta dando attuazione alle indicazioni e alla sostanza contenuta negli accordi sottoscritti a livello regionale con le diverse Organizzazioni sindacali. Una concertazione che si sta sviluppando su diversi fronti, a partire dai fondi europei FESR, su cui ASL Lecce ha già siglato un protocollo d’intesa con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Ma tavoli di lavoro saranno aperti anche con le altre sigle sindacali che hanno raggiunto intese con la Regione Puglia.

Sul tappeto ci sono soprattutto le linee operative legate agli investimenti nelle eccellenze sanitarie, nelle risorse umane, nell’innovazione tecnologica e infrastrutturale, nei modelli dell'organizzazione sanitaria territoriale, in modo da riqualificare l’offerta di prestazioni sanitarie rendendola capace di incrociare e soddisfare i bisogni di salute espressi dai singoli territori e di abbattere la mobilità passiva e le liste di attesa. Tema quest’ultimo, assieme alle assunzioni di personale, su cui sono previsti specifici percorsi di condivisione. Sulle liste d’attesa, peraltro, il tavolo concertativo è già in agenda per la prossima settimana. «Spiace tuttavia – commenta il direttore generale Silvana Melli – constatare che alcune sigle sindacali, forse per una sorta di riflesso condizionato, si affrettino a chiedere un confronto anche quando, oggettivamente, non ce n’è bisogno, visto che ci incontriamo abbastanza di frequente, in particolare per dialogare sui fondi Fesr per i quali proprio oggi (ieri, ndr) si riunisce la cabina di regia. La direzione Asl deve però anche occuparsi di offrire buona Sanità ad oltre 800mila utenti, di far funzionare Ospedali e Distretti, di cercare di costruire reti territoriali efficienti, senza bisogno di “appelli” quando, evidentemente, è sufficiente parlarsi».

Si tratta, in ogni caso, di coinvolgere le parti sociali anche nella condivisione e nel rafforzamento dei principi che stanno alla base dell’azione dell’azienda sanitaria. A cominciare dal tema della legalità, in ossequio alla legge anti-corruzione, versante sul quale la ASL Lecce ha recentemente istituito una commissione ad hoc di alto profilo tecnico-professionale. Così come sarà importante il confronto sul principio di responsabilità dei centri di decisione organizzativa, gestionale e clinica, con l’avvio di un audit sociale per sancire il percorso di partecipazione nei processi di governance e monitoraggio del programma operativo del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera e di quello della Emergenza Urgenza.

Il dialogo, però, può essere fruttuoso anche su temi “caldi” connessi alla gestione corrente. Come è stato, ad esempio, l’esperienza recente del premio produttività 2015 che, grazie alla costruttiva sintesi trovata tra Direzione amministrativa e Collegio sindacale, arriverà nelle buste paga dei dipendenti in questo mese di febbraio.   

Tutti obiettivi e strategie a breve e, soprattutto, a medio e lungo termine finalizzati alla costruzione di un modello sanitario nella Asl di Lecce, così come in Puglia, imperniato su scelte il più possibile condivise.

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

21/02/2017

Ultimo aggiornamento:

21/02/2017