Vaccinazione antimeningoccica: allarme ingiustificato, dare priorità a neonati, adolescenti e categorie a rischio

Stop alla “psicosi”:

molto meglio un’iniezione

di sana e corretta

informazione

Allarme meningite ingiustificato, così come lo è l’irrazionale corsa alla vaccinazione. Per i direttori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Lecce, Alberto Fedele (Area Nord) e Giuseppina Turco (Area Sud), è necessario porre un freno a richieste eccessive che non trovano riscontro nella realtà, visto che «non sono stati registrati casi di meningite meningococcica nella provincia di Lecce». Stop alla “psicosi”, dunque: molto meglio un’iniezione di sana e corretta informazione.

Di qui il varo di un provvedimento diramato ai referenti dei Servizi Igiene, ai responsabili dei Centri Medicina dei viaggiatori, al dirigente Ufficio Vaccinazioni di Lecce, al responsabile aziendale Cure primarie e al responsabile Cure primarie pediatriche, per ridimensionare i timori, regolamentare le richieste di vaccinazioni e offrire le giuste indicazioni all’utenza. Più che opportuna, quindi, la premessa della disposizione di servizio: «Allo stato attuale – si legge -  non sono stati registrati casi di meningite meningococcica nella provincia di Lecce, e pertanto dal punto di vista epidemiologico è del tutto ingiustificato l'allarme nella popolazione che ha generato un eccesso di richiesta di vaccinazione anche con pagamento al costo». Conseguentemente, i direttori del Servizio Igiene e il direttore sanitario, Antonio Sanguedolce, hanno disposto che «nella programmazione dell'attività vaccinale le scorte di vaccino disponibili vengano prioritariamente destinate a garantire la vaccinazione dei soggetti per i quali il calendario vaccinale della Regione Puglia e le disposizioni successive prevedono l'offerta attiva e gratuita». Si tratta, in particolare, di «neonati, adolescenti, soggetti appartenenti a categoria a rischio, soggetti domiciliati in Toscana per motivi di lavoro e/o studio, recupero dei soggetti inadempienti».

Naturalmente, l'offerta a pagamento (come contributo alle spese sanitarie) al di fuori di questo perimetro, ossia ai richiedenti non appartenenti alle categorie individuate dal calendario vaccinale, «dovrà essere effettuata fatta salva la disponibilità di prodotto e senza alterare l'offerta vaccinale attiva e gratuita dell'infanzia e dell'adolescenza».

Un’attenzione particolare viene poi sollecitata ai responsabili delle cure primarie, ai quali si chiede «di collaborare al fine di favorire la corretta informazione sulla situazione epidemiologica e stemperare il clima di allarmismo generatosi ingiustificatamente». Capitolo a parte, infine, quello dedicato agli over 65: «Considerato – si precisa nel provvedimento - che si è registrata una eccessiva richiesta di vaccinazioni antimeningococcica da parte di ultrasessantacinquenni e rilevato che, per tali soggetti, le forme invasive da pneumococco (compresa la meningite) rappresentano il rischio maggiore, si evidenzia la necessità di rinforzare l'informazione e la proposta attiva a tali soggetti della vaccinazione antipneumococcica».

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

04/01/2017

Ultimo aggiornamento:

04/01/2017