Luci ed ombre del tatuaggio: una tecnica antica, ma piena di insidie.

Il tatuaggio è una pratica molto comune in diverse popolazioni nel mondo, dove assume carattere religioso, magico o di abbellimento. Nel folclore europeo ed orientale la pratica può avere carattere mistico o devozionale, superstizioso, professionale o iniziatico. Nel tempo questa valenza più o meno significativa ha perso importanza ed il tatuaggio è diventato una vera e propria moda.

Luci ed ombre del tatuaggio: una tecnica antica, ma piena di insidie.

a cura del Dott. Parisi D. e Dott.ssa Rucci M.

Il tatuaggio è una pratica molto comune in diverse popolazioni nel mondo, dove assume carattere religioso, magico o di abbellimento. Nel folclore europeo ed orientale la pratica può avere carattere mistico o devozionale, superstizioso, professionale o iniziatico. Nel tempo questa valenza più o meno significativa ha perso importanza ed il tatuaggio è diventato una vera e propria moda.

Benché abbia perso un po’ terreno negli ultimi anni, sono ancora molte le persone che decidono di farsi incidere sulla pelle un qualche disegno, scritta o altro. Farsi tatuare ormai è una questione di poche ore, ma la facilità con cui al giorno d’oggi è possibile farsi fare un tatuaggio non dovrebbe impedire di riflettere bene sulla decisione di modificare il proprio corpo in modo permanente.

Prima di farsi tatuare è bene prendere tutti i provvedimenti per proteggersi dagli eventuali rischi, cosicché quella che oggi sembra una buona idea non diventi un rammarico in futuro. Per definizione i tatuaggi sono marchi o disegni permanenti realizzati sulla pelle, con pigmenti inseriti mediante speciali strumenti nello strato superficiale della cute; di norma il tatuatore usa un’apparecchiatura manuale che funziona più o meno come una macchina da cucire, con uno o più aghi che pungono ripetutamente la pelle. Ad ogni puntura l’apparecchiatura inietta minuscole gocce d’inchiostro nel derma papillare e i lisosomi delle cellule fagocitarie di questo strato della cute catturano il pigmento mediante fagocitosi e lo trattengono per decenni. Il processo del tatuaggio, che viene effettuato senza anestesia e può durare anche diverse ore per i tatuaggi più grandi, provoca un leggero sanguinamento e causa dolore, da lieve a molto forte a seconda della zona trattata. Al fine di tutelarsi il più possibile da complicanze o effetti indesiderati, è importante rispettare alcune norme di sicurezza basilari sia prima che durante che dopo il trattamento. Prima di tutto recarsi in uno studio di tatuatori con personale preparato, qualificato ed accreditato e che sia in possesso di tutte le licenze ed i requisiti di sicurezza rilasciati dall’autorità sanitaria locale. Controllare l’igiene del tatuatore che, oltre ad usare guanti diversi per singolo cliente, deve garantire la sterilità degli aghi e dei singoli componenti della pistola tatuatrice. Il materiale deve infatti essere debitamente sterilizzato ed estratto al momento da pacchetti sigillati. Anche i pigmenti e i contenitori devono essere nuovi. La presenza di un’autoclave per sterilizzare le attrezzature non usa e getta prima di ciascun nuovo cliente è fondamentale a garantire la sicurezza del paziente. Gli strumenti e i materiali non sterilizzabili nell’autoclave, dovrebbero essere trattati con un disinfettante commerciale o con una soluzione a base di candeggina. Non meno importate è chiedersi se si fosse disposti a investire in una modifica permanente del corpo, scegliere con attenzione la zona in cui farsi tatuare e non farlo sotto l’influenza di droghe o alcol o se si fosse preoccupati che il tatuaggio dopo un po’ potrebbe non piacere più.

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Data di pubblicazione:

17/07/2014

Ultimo aggiornamento:

28/02/2024