Dipartimento di Prevenzione
Viale Don Minzoni, 8 - Lecce
direttore: Dott. Alberto Fedele
telefono: 0832.1441030
email: dipprev@asl.lecce.it
segreteria: Dott. Michele Valentini
pec: dipartimento.prevenzione@pec.asl.lecce.it
Il Dipartimento di Prevenzione è una struttura dipartimentale (disciplinata dall’art. 13 della L.R. 3 agosto 2006 n. 25) dotata di autonomia organizzativa e contabile ed è organizzato per centri di costo e di responsabilità ai sensi dell’art.7 del D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i.
Pur articolandosi in Unità Operative Complesse (U.O.C.), la cui distribuzione è definita in rapporto con le dimensioni e le caratteristiche orografiche del territorio, il Dipartimento di Prevenzione realizza una integrazione delle attività delle stesse secondo i principi dei processi per obiettivi, della multidisciplinarietà delle azioni e della unireferenzialità per l’utenza.
Il Dipartimento di Prevenzione è costituito da strutture operative, omogenee, affini e complementari che pur mantenendo la propria autonomia e le proprie responsabilità gestionali e professionali perseguono finalità comuni e sono tra loro interdipendenti.
Per il potenziamento e lo sviluppo delle attività di prevenzione, assume un significato centrale l’attività di promozione della salute. La stessa, opportunamente orientata ed ispirata ai principi di qualità, correttezza e continuità, è uno degli elementi indispensabili alla efficacia della prevenzione primaria. L’OMS definisce la Sanità Pubblica come l’insieme degli “sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie, la promozione della salute e per favorire l’equità sociale nell’ambito di uno sviluppo sostenibile”. Esercitare la sanità pubblica significa, pertanto, coordinare azioni ed interventi che hanno un impatto sulla salute della popolazione, anche al di là dell’ambito dei servizi sanitari in senso stretto, ma anche, ovviamente, fornire tutti i servizi sanitari necessari alla promozione della salute, alla prevenzione della malattia, alla riabilitazione fisica, sociale e lavorativa.
I determinanti più potenti della salute devono essere ricercati nelle condizioni sociali, economiche e culturali di una popolazione; la tradizionale visione di sanità pubblica, orientata alla ricerca delle cause biomediche, comportamentali e sociali della malattia, deve essere arricchita da un approccio multisettoriale ai determinanti della salute che tenga conto delle prospettive fisiche, economiche, sociali, culturali e di genere della popolazione e delle disuguaglianze nella salute.
Oltre a queste nuove acquisizioni, sono sopravvenute negli ultimi anni importanti modifiche del contesto e del Servizio sanitario regionale, che richiamano oggi la necessità di un marcato “riorientamento” del ruolo del Dipartimenti di Prevenzione, con particolare riferimento agli obiettivi ed ai contenuti della loro attività, e al conseguente assetto organizzativo. In uno scenario caratterizzato da valori sociali di riferimento diversi dal passato, dalla crescita di nuovi sistemi di responsabilizzazione e di processi di semplificazione amministrativa e dallo sviluppo, in sanità, della ricerca di pratiche basate su prove di efficacia, si evidenzia la necessità di una partecipazione più organica dei Dipartimenti ai grandi problemi odierni di sanità pubblica, e di una loro azione più connessa alle realtà distrettuali, nonché più unitaria ed integrata al proprio interno e con gli altri servizi sanitari.
Occorre dunque una “nuova” sanità pubblica, orientata a considerare la natura multifattoriale e multidimensionale della salute, oggi intesa come esito di fattori - i determinanti di salute - in parte modificabili come l’ambiente, i fattori socio-culturali, l’accesso ai servizi, lo stile di vita. Nel momento in cui la sanità pubblica allarga il proprio ambito di interesse e assume come specifico oggetto di intervento la modifica dei comportamenti individuali e collettivi, che costituiscono i determinanti principali dell’epidemiologia contemporanea, ai Dipartimenti di Prevenzione non deve sfuggire la necessità del coinvolgimento dei vari attori sociali e di una consapevole partecipazione della comunità per la definizione e attuazione di politiche per la salute: per ottenere ciò è necessaria una stretta relazione con le Istituzioni locali e lo sviluppo di capacità di comunicazione con l’intera popolazione di riferimento, per affrontare compiutamente ogni aspetto dei problemi connessi alla programmazione e attuazione degli interventi di sanità pubblica. In tal senso dunque, i programmi di sanità pubblica e la “visione” di popolazione tipica dei Dipartimenti (la visione collettiva dei problemi, l’epidemiologia, la gestione e la comunicazione del rischio, ecc.) sono strategici per realizzare gli obiettivi di salute affidati alle Aziende sanitarie e configurano uno specifico ruolo dei Dipartimenti di Sanità pubblica nei confronti della Direzione delle Aziende Usl.
Occorre ridefinire ambiti e priorità in modo da conseguire equilibrio ed integrazione tra le azioni di vigilanza e le azioni di sorveglianza e di educazione alla prevenzione, tutte egualmente importanti per sostenere gli obiettivi della prevenzione. Nell’organizzazione del Dipartimento di Prevenzione e delle U.O.C. che lo compongono, la funzione di vigilanza, pur esercitata in maniera coordinata in ambito dipartimentale, va considerata come strumento specialistico nell’ambito di ciascun U.O.C., a fianco alla informazione, formazione e assistenza e a tutte le possibili attività di promozione della prevenzione stessa.
Il Dipartimento di Prevenzione è articolato in Aree Territoriali composte dalle Unità Operative di:
- Igiene e Sanità Pubblica (SISP)
- Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPeSAL)
- Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN)
- Sanità animale (SIAV AREA A)
- Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati (SIAV AREA B)
- Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (SIAV AREA C)
AREA TERRITORIALE NORD (EX AUSL LE/1)
COMUNI DI APPARTENENZA: Aradeo, Arnesano, Calimera, Campi Salentina, Caprarica, Carmiano, Carpignano Salentino, (Frazioni: Serrano), Castrì Di Lecce, Cavallino, Copertino, Cutrofiano, Galatina (Frazioni: Noha Di Galatina, Collemeto, Santa Barbara), Galatone, Guagnano, (Frazioni: Villa Baldassarre), Lecce (Frazioni: Villa Convento), Lequile (Frazioni: Dragoni), Leverano, Lizzanello (Frazioni: Merine), Martano, Martignano, Melendugno, (Frazioni: Borgagne), Monteroni Di Lecce, Nardò, Neviano, Novoli (Frazioni: Villa Convento), Porto Cesareo, Salice Salentino, San Cesario Di Lecce, San Donato Di Lecce (Frazioni: Galugnano), San Pietro In Lama, Seclì, Sogliano Cavour, Soleto, Squinzano, Sternatia, Surbo, Trepuzzi, Veglie, Vernole (Frazioni: Acaya, Acquarica, Pisignano, Strudà, Vanze), Zollino.
AREA TERRITORIALE SUD (EX AUSL LE/2)
COMUNI DI APPARTENZA: Acquarica Del Capo, Alessano, Alezio, Alliste, Andrano (fraz. Castiglione d'Otranto, Marina di Andrano), Bagnolo Del Salento, Botrugno, Cannole, Casarano, Castrignano Dei Greci, Castrignano Del Capo, Castro, Collepasso, Corigliano D'Otranto, Corsano, Cursi, Diso (fraz. Marittima), Gagliano Del Capo, Gallipoli, Giuggianello, Giurdignano, Maglie, Matino, Melissano, Melpignano, Miggiano, Minervino di Lecce (fraz. Cocumola), Montesano Salentino, Morciano Di Leuca, Muro Leccese, Nociglia, Otranto, Ortelle (fraz. Vignacastrisi), Parabita, Palmariggi, Patù, Presicce, Poggiardo (fraz. Vaste), Racale, Ruffano, Salve, Sanarica, San Cassiano, Sannicola, Santa Cesarea Terme (fra. Cerfignano, Vitigliano) Scorrano, Specchia, Spongano, Supersano, Surano, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Tricase, Tuglie, Ugento, Uggiano La Chiesa.