Istituto Tumori Bari

"Giovanni Paolo II" I.R.C.C.S.

L’innovazione tecnologica e gli sviluppi nel settore della biologia molecolare costituiscono il presente e il futuro dell’oncologia. Fra gli strumenti più all’avanguardia c’è il Molecular Tumor Board, un team multidisciplinare di esperti, che valuta e interpreta i test molecolari, proponendo, poi, la più corretta terapia per il singolo paziente.

Di questo, e delle sfide e delle opportunità che il Molecular Tumor Board porta con sé, si discuterà domani e dopodomani, venerdì 21 aprile e sabato 22 aprile, alla Fiera del Levante di Bari (Sala 2, Padiglione 152), in occasione del primo convegno nazionale dedicato al tema ‘Molecular Tumor Board 2023, update e ottimizzazione’. Si comincia domani, venerdì 21 aprile, alle 11.30. 

Il convegno è organizzato dall’Istituto Tumori di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, prima realtà pugliese ad aver avviato un Molecular Tumor Board. Spiega a riguardo il Direttore Generale Alessandro Delle Donne: “Abbiamo voluto fare il punto sul valore, sulle funzionalità e sulle reali possibilità che il Molecular Tumor Board offre ai pazienti, chiamando a raccolta esperti e professionisti da tutt’Italia. Questo incontro si propone come un confronto diretto tra i Molecular Tumor Board organizzati oggi a livello istituzionale, regionale e di rete in Italia”.

Stefania Tommasi, responsabile dell’unità semplice dipartimentale di diagnostica molecolare e farmacogenetica dell’Istituto Tumori di Bari spiega, nel concreto, come è composto e cosa fa un Molecular Tumor Board. “Il team è composto da diverse figure professionali: oncologi, anatomopatologi, biologi molecolari, data manager, farmacisti, genetisti, bioinformatici. Tutti questi professionisti, in team, discutono casi clinici che non hanno possibilità di avere terapie convenzionali e decidono se fare dei test molecolari estesi, eseguiti sulla biopsia tissutale o sulla biopsia liquida del paziente. I risultati dei test, effettuati nel nostro laboratorio, sono poi discussi e  possono portare all’identificazione di alterazioni molecolari che permettono di predire l’efficacia di terapie a bersaglio molecolare o di immunoterapie. Ciò garantisce, da ultimo, più chance di cura per i pazienti, in particolare per i pazienti che non hanno risposto alle terapie standard’.