La ricerca è rosa: su 15 stabilizzazioni, 14 sono donne

Trasformazione del contratto a tempo indeterminato del personale della cosiddetta ‘piramide della ricerca’, grazie alla recente legge nazionale sulla stabilizzazione dei lavoratori degli istituti di ricerca pubblici. 

 

Via libera alla stabilizzazione di 15 fra ricercatori e collaboratori della ricerca sanitaria dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. L’oncologico barese, infatti, ha predisposto la trasformazione del contratto a tempo indeterminato del personale della cosiddetta ‘piramide della ricerca’, applicando quanto previsto da una recente legge nazionale sulla stabilizzazione dei lavoratori degli istituti di ricerca pubblici, grazie alla copertura finanziaria del Ministero della Salute. Saranno stabilizzati 5 collaboratori della ricerca sanitaria (4 data manager e un amministrativo) e 10 ricercatori sanitari (5 biologi, un medico, uno statistico, uno psicologo, un chimico, un bioinformatico). In assoluta maggioranza le donne, 14 su 15, alcune delle quali vantano collaborazioni più che decennali con l’Istituto. Meno di un mese fa, altri 24 lavoratori, infermieri e altro personale del comparto sanitario, avevano ottenuto la stabilizzazione.
 

«Iniziamo l’anno – così il direttore generale Alessandro Delle Donne - con questa bellissima notizia, un traguardo importante per tante valenti professioniste, colonne portanti di questo Istituto che, con il loro lavoro, hanno portato il nome dell’oncologico di Bari sulle più importanti riviste scientifiche e nei più prestigiosi consessi internazionali. Con la fine del precariato di questo personale, rafforziamo e diamo nuovo slancio a settori chiave della ricerca scientifica di questo istituto: il laboratorio di diagnostica molecolare e farmacogenetica, il laboratorio di farmacologia sperimentale, il laboratorio di biostatistica e bioinformatica, il centro studi clinici controllati, il servizio di psiconcologia, il laboratorio di diagnostica ematologica e terapia cellulare, la biobanca. L’esperienza acquisita negli anni e la possibilità di una programmazione più lungimirante si tradurrà in diagnosi più precise, farmaci più efficaci, percorsi di cura innovativi per i pazienti». 
 

Esprime soddisfazione il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica, Gero Grassi, che rilancia: «Potenziare ulteriormente il personale, come passaggio fondamentale per il rilancio dell’Istituto».

Data di pubblicazione:

08/01/2024

Ultimo aggiornamento:

08/01/2024