I Centri AntiViolenza, pubblici o privati, secondo la L.R. n°29/2014, organizzano ed erogano attività di ascolto e accoglienza, assistenza, aiuto e sostegno rivolte a donne vittime di violenza, subita o minacciata, sole o con minori. I centri offrono consulenza legale, psicologica e sociale alle donne vittime di violenza, orientandole nella scelta dei servizi sociosanitari e assistenziali territoriali.

I Centri AntiViolenza svolgono attività di prevenzione attraverso interventi di sensibilizzazione, formazione, attività culturali, in favore della comunità sociale, rafforzando in particolare la consapevolezza degli uomini e dei ragazzi nel processo di eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne.

I CAV realizzano attività di informazione sulla fenomenologia e sulle cause della violenza, al fine di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza fondata sull'identità di genere e/o sull'orientamento sessuale. Essi prevedono l'inserimento in emergenza di donne, con o senza figli minori, presso idonea struttura residenziale di accoglienza.

I Centri antiviolenza mantengono costanti e funzionali rapporti, tesi anche a promuovere protocolli d'intesa e/o operativi, con le istituzioni e gli enti pubblici cui compete il pronto intervento e l'assistenza, la prevenzione e la repressione dei reati. I centri operano in stretta connessione con le case rifugio, con i servizi per la formazione e il lavoro, con le strutture educative e scolastiche, con l'associazionismo e le organizzazioni di volontariato attive nel territorio.

Il trattamento dei dati riguardanti le donne accolte dal servizio è ispirato al rispetto della riservatezza delle informazioni: nessuna azione è attivata senza informare la donna. Il CAV garantisce massima e completa informazione sulla gestione del servizio e su tutto il percorso presso il Centro.

 
 
 
I CAV
 
"Renata Fonte"

Il Centro antiviolenza “Renata Fonte”, gestito dall'Associazione Donne Insieme Onlus, è un servizio di Ambito rivolto alle donne sole o con minori, italiane e straniere.

I servizi offerti, nella garanzia assoluta dell’anonimato e della completa gratuità:

  • ascolto e sostegno;
  • colloqui individuali e di gruppo;
  • informazioni e consulenze legali-psicologiche-sociali;
  • attivazione della rete di sostegno e relativi accompagnamenti
  • attivazione delle procedure per ospitalità in emergenza e protezione;
  • attività di informazione-sensibilizzazione-prevenzione della violenza sul territorio.

CONTATTI

Pronto intervento: 338 2518901 (h24)

Email: donneinsieme.rf@libero.it

"Il Melograno" - Comunità San Francesco

La Rete dei Servizi Antiviolenza SanFra nasce nel 2007 come Centro Ascolto CISMAI e si estende, pian piano, sul territorio delle Province di Bari e Lecce, garantendo assistenza a donne sole o con minori che subiscono violenza. L'ente gestore è la Cooperativa Sociale Mediahospes. L’accesso ai centri antiviolenza della rete Sanfra può avvenire in modo spontaneo, o attraverso la formulazione del numero nazionale antiviolenza di pubblica utilità 1522, oppure, su invio dei Servizi Territoriali, delle Forze dell'Ordine, Ospedali, Tribunali, ecc. I CAV della RETE SANFRA, grazie alle convenzioni stipulate con gli Ambiti di riferimento, perseguono le finalità di prevenzione e contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme – fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking- realizzando azioni in favore di donne (sole o con minori) vittime di violenza, supportandole e accompagnandole nel percorso di fuoriuscita dalla violenza. L’equipe multiprofessionale dei centri antiviolenza, specificamente formata sul tema, è composta da operatrici di accoglienza, assistenti sociali, avvocate, psicologhe ed educatrici, che intervengono in momenti differenti del percorso e che collaborano con la donna nella definizione di un progetto individualizzato finalizzato alla fuoriuscita dal circuito della violenza, calibrato sulle risorse presenti, nel rispetto dei tempi della donna.

I servizi offerti, nella garanzia assoluta dell’anonimato e della completa gratuità:

  • Ascolto e accoglienza: sia attraverso la raccolta della prima richiesta di aiuto o informazione al numero telefonico dedicato h 24 (328-8212906), che presso la sede del centro;
  • Consulenza e accompagnamento legale e sociale;
  • Percorsi di reinserimento sociale e lavorativo;
  • Percorsi informativi e di sensibilizzazione;
  • Pronto intervento h 24 per garantire interventi in emergenza con inserimenti in struttura ad indirizzo segreto, per la tutela dell’incolumità fisica di donne sole o con minori.

CONTATTI

Pronto intervento: 328 8212906 (h24)

Email: ilmelograno@medihospes.it

“Malala Yusafi”

l CAV Malala Yousafszai è un centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica dall'Ambito Sociale di Galatina. Contattando il centro, la donna potrà essere accolta ed ascoltata da operatrici adeguatamente formate, in grado di fornire sostegno, informazioni ed assistenza al fine di progettare insieme un percorso di uscita dalla condizione di violenza. Il Centro Antiviolenza "MALALA" nasce con l'obiettivo di creare una rete di sostegno per la donna vittima di violenza, sulla base dei bisogni individuati durante i colloqui. Definite le strategie ed i progetti di accompagnamento, le donne vittime di violenza potranno essere messe in contatto con specialisti e professionisti (avvocati, operatori sanitari, psicologi, assistenti sociali...) per un primo colloquio gratuito o, piuttosto, potranno essere messe in protezione e nel caso in cui fosse necessario il temporaneo ed immediato allontanamento dalla propria abitazione. Lo sportello, selezionata la richiesta, fornisce informazioni sul servizio, orienta verso i colloqui di accoglienza, garantisce una dimensione di ascolto e di decodifica dei bisogni e presa di coscienza circa il fenomeno della violenza.

Il Servizio si rivolge a tutte le donne sole, con figli minori, anche straniere, che hanno subito violenza, maltrattamenti e abusi, offrendo gratuitamente servizi quali:

  • Ascolto, assistenza, aiuto e protezione;
  • Sostegno e consulenza psicosociale;
  • Assistenza legale;
  • Percorsi educativi e di reinserimento nella vita sociale e nel lavoro;
  • Attività di pronto intervento per l’allontanamento dalla propria abitazione;
  • Attività di informazione, prevenzione e sensibilizzazione della comunità locale sul fenomeno della violenza;
  • Mediazione linguistico- culturale per la vittima straniera;
  • Informazioni sui servizi e orientamento verso i colloqui di accoglienza, per la definizione di strategie e progetti di accompagnamento personalizzati di uscita dalla violenza;
  • Sostegno psicosociale e consulenza legale;
  • Attivazione del Pronto Intervento Sociale per l’allontanamento dalla propria abitazione e accoglienza in casa rifugio;
  • Prevenzione e sensibilizzazione della comunità locale sul fenomeno della violenza;
  • Percorsi formativi rivolti al personale docente e agli studenti degli istituti scolastici di ordine e grado dell’A.T.S.

CONTATTI

Pronto intervento: 333 6488367 / 0836 561550

Email: cavmalala@ambitozonagalatina.it

Casa rifugio “Nazaret”

La Casa Rifugio per donne vittime di violenza, ai sensi dell'art.80 del R.R. 04/2007, è una struttura residenziale a carattere comunitario che offre ospitalità e assistenza a donne vittima di violenza fisica e/o psicologica, con o senza figli, e a donne vittime di tratta, per le quali si renda necessario il distacco dal luogo in cui è avvenuta la violenza, e l'inserimento in comunità. Essa è un luogo in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia.

Obiettivi

  • Accogliere la domanda di aiuto delle donne in situazioni di maltrattamento, che necessitano di ospitalità;
  • Garantire un tempo e un luogo di accoglienza e ospitalità per la progettualità e il sostegno di nuclei monoparentali, composti da donne sole e o con figli/e minori, in uscita da situazioni di violenza;
  • Supportare i percorsi individuali attraverso un’articolazione di consulenze garantite da un’apposita equipe di esperte che accompagnano alla definizione e concretizzazione del nuovo progetto di vita, strutturando interventi volti a definire percorsi di autonomia per l’inserimento sociale e lavorativo delle donne ospiti;
  • Sostenere la donna nella realizzazione del suo progetto di vita (formazione, ricerca del lavoro, ecc.);
  • Promuovere le relazioni familiari;
  • Creare, all’interno della casa, un clima di tipo familiare e di sostegno reciproco tra le donne ospiti;
  • Rispondere alle emergenze.

Destinatari del Servizio

Donne, singole o con minori, vittime di abuso e maltrattamento.

Modalità d’accesso alla struttura

L’ammissione alla casa rifugio può avvenire tramite due modalità: ordinaria oppure in emergenza. La permanenza in struttura della donna e degli eventuali minori viene stimata in un periodo di 6 mesi, all’atto della definizione del progetto abitativo, prorogabile sino ad un anno. L’accesso alla struttura può avvenire attraverso servizi sociali professionali degli Enti Locali, tribunale per i minorenni, richiesta diretta da parte dell’utente.

Il percorso di ammissione si articola in cinque momenti:

1) La casa, tramite la responsabile, chiede la relazione socio-ambientale ed eventuale decreto dell'Ente che segnala il caso.

2) Incontra la donna, accompagnata possibilmente dalla Assistente Sociale o da un famigliare, per una prima conoscenza.

3) Riferisce all'equipe operativa della casa i particolari assunti nell'incontro al fine di valutare insieme se la struttura è in grado di rispondere ai bisogni della donna e di suo figlio.

4) La responsabile, solo a questo punto, decide se ammettere o meno la donna.

5) L'Ente inviante, dopo aver ricevuto la comunicazione di accettazione da parte della comunità, provvede ad accompagnare la donna e a consegnare tutta la documentazione utile.

Fase d’inserimento

Gli ingressi avvengono di norma mediante contatto diretto del Servizio Sociale inviante con la responsabile della casa; si procede con la presentazione del caso, con la individuazione di tutti i servizi e risorse coinvolte, nonché con la formulazione delle linee guida del progetto che si intende portare avanti. Gli ingressi in pronto intervento non necessitano della presentazione del caso né della trasmissione di particolare documentazione, la quale potrà avvenire in un secondo tempo. Prima dell’ingresso effettivo la donna incontra l’operatore referente della casa rifugio. Durante il colloquio “d’ingresso”, oltre ad esaminare le esigenze particolari della donna, le si descrive la situazione abitativa che incontrerà, si legge e si discute insieme il regolamento della casa, dando la massima importanza alle norme riguardanti la segretezza ed il rispetto, la sicurezza, l’incolumità personale delle donne accolte e di quelle che verranno successivamente ospitate. Tutte le donne sono invitate ad impegnarsi al massimo per instaurare una buona convivenza con le altre. Viene inoltre definito, in rapporto al percorso individuale, il periodo di permanenza.

CONTATTI

Telefono: 0832 304413

Email: nazareth.a@alice.it

 
 
 
DOCUMENTI
 

📁 Opuscolo "Rete AntiViolenza"

ANTIVIOLENZA

 
 
 

ASL LECCE

 

Realizzato nell'ambito del progetto dell’Istituto Superiore di Sanità IPAZIA CCM 2021 “Strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori nei contesti territoriali”

 
 

AREA SOCIOSANITARIA

Via Miglietta. 5 - 73100 Lecce

Tel: 0832 226145

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Pec: area.sociosanitaria@pec.asl.lecce.it