Riordino della rete dei servizi territoriali della Regione Puglia

L’assessore Donato Pentassuglia e il presidente Vendola hanno illustrato ieri, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la sala riunioni della Presidenza regionale, la delibera di Giunta che contiene importanti novità sul tema della sanità territoriale.

L’assessore Pentassuglia ha partecipato con il presidente Vendola alla presentazione della delibera sul riordino della rete ospedaliera e i modelli di riconversione dell’assistenza ospedaliera in assistenza territoriale. “Abbiamo approvato il riordino della rete dei servizi territoriali della Regione Puglia come adempimento del Patto per la Salute. Speriamo che dal Ministero ci diano sicurezze sulle risorse, perché abbiamo dovuto stralciare il piano relativo alle attività ospedaliere, perché vogliamo essere onesti con i cittadini e non lasciare posti letto solo sulla carta. Ma dopo anni di lacrime e sangue, oggi variamo le reti integrate territoriali. E acceleriamo sulle procedure di assunzioni che i Dg stanno avviando, per garantire i Lea” “A nessuno sarà concesso di giocare partite che facciano perdere soldi alla Puglia: con i nostri adempimenti arriveranno dati veri e non contestabili” Pentassuglia ha poi illustrato alcune delle reti varate oggi con le cure a domicilio, le reti su malattie rare, la reumatologia, le cardiologie, la medicina trasfusionale. “Si passa da un’idea dell’ospedale sotto casa alla presa in carico dei cittadini pugliesi con i servizi in rete”.

Impressionante la cifra investita: circa 570 milioni di euro. Sulle liste di attesa Pentassuglia ha dichiarato che "metteremo a nudo le verita' nascoste".

“Questo sarà il mio ultimo regalo ai pugliesi "Dobbiamo dirci le verità - ha detto Pentassuglia - ed evitare che si parli in maniera abnorme delle liste d'attesa, mettendole sotto tutela, perche' - ha continuato - se da una parte ci sono investimenti sulle infrastrutture, dall'altra c'e' l'arrivo del personale. L'assessore - ha spiegato - vuole capire se davvero sono liste d'attesa, o artatamente costruite su vari interessi. Io - ha concluso - su questo non faro' un millimetro indietro, perche' penso, ritengo che le liste d'attesa d'attesa siano un grande bluff artatamente utilizzato da pezzi del mondo del sistema salute anche pugliese".

"A dicembre - ha spiegato - avevo tentato di mandare indietro le persone dagli sportelli se non avevano le ricette biffate correttamente, con la U di urgente differibile o programmabile registrata dal medico insieme alla diagnosi. L'accordo con i medici di medicina generale - ha continuato - ha portato a un dato, che il 15% e' diventato il 62%, se andiamo al 100% nelle liste d'attesa vanno codificate tutte le urgenze dalle differite alle programmabili". "Le liste devono essere aperte tutte ogni giorno - ha ribadito Pentassuglia - perche' nel sistema c'e' il programma che legge la data piu' utile e piu' veloce rispetto alla prescrizione. Per cui il cittadino sa, dalla prescrizione che gli viene data allo sportello, se puo' anticipare e dove puo' andare. Salvo poi verificare - ha concluso - come e' successo per Brindisi che il 40% delle persone richiamate ha deciso di lasciare la data inalterata, perche' non si e' voluta spostare nel centro piu' vicino che gli garantiva la prestazione".

Il presidente Vendola ha affermato “Oggi abbiamo 458 strutture territoriali in più rispetto al 2005 (dati visibili sul sito del Ministero della Salute ndr). Siamo passati da una condizione di desertificazione dei servizi territoriali, da una sanità tutta esclusivamente ospedalocentrica ad una sanità che sta cominciando ad immaginare che guadagnare salute significa investire sul territorio”.

“Mezzo miliardo di euro di investimenti già fatti e altri 60 milioni di euro sono in pista - ha aggiunto Vendola - per la trasformazione dell’organizzazione della sanità pugliese, per liberarci dalla concezione dell’ospedale sotto casa. I cittadini hanno diritto ad avere servizi socio assistenziali che vadano dalla rete consultoriale alla rete per assistenza alle persone con dipendenze patologiche, ad una rete che si occupi seriamente di psichiatria. Occorre riempire il territorio di risposte concrete al disagio, al dolore, ai bisogni dei cittadini in modo tale che gli ospedali comprensoriali, attrezzati e tecnologicamente moderni, non diventino le discariche in cui far scivolare tutti i bisogni dei cittadini, soprattutto in un’epoca in cui torna la povertà. È una vera e propria rivoluzione”.

Per Vendola “la riorganizzazione delle reti (di patologia, delle terapie intensive e delle oncoematologie pediatriche ndr) consente di far vivere al mondo della sanità un atteggiamento libero dalla coazione emergenziale”. “A questo proposito – ha spiegato il Presidente – noi investiamo, ad esempio, per specializzare la rete anche per quanto riguarda i temi della rianimazione, guardando con attenzione al risveglio. Nasceranno due centri per il risveglio, che è una cosa molto attesa dal territorio. Insomma è un impegno gigantesco quello che stiamo compiendo. Normalmente si parte dal bicchiere mezzo vuoto, ma il bicchiere, in partenza, era totalmente vuoto e il fatto che oggi sia pieno più che a metà è il significato di un lavoro incredibile realizzato finora”. “Noi ringraziamo l’impazienza dei cittadini – ha concluso Vendola – l’impazienza è un buon seme perchè sta germogliando, concretamente nei fatti e nelle strutture pugliesi, una nuova organizzazione delle politiche della salute. E questo sprint finale dell’assessore Pentassuglia è davvero straordinario e, per questo, lo ringrazio”.

(PressRegione - Agenzia Giornalistica, Direttore responsabile Susanna Napolitano - Iscritta al Registro della Stampa presso il Tribunale di Bari n. 26/2003)

Inserito da :

Tiziana Tribuzio

Data di pubblicazione:

18/03/2015

Ultimo aggiornamento:

13/01/2016